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Terrorismo: manuale Is per jihadisti, facile eludere controlli in Turchia

28 settembre 2015 | 17.47
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Infophoto - INFOPHOTO
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Comprare un biglietto di andata e ritorno per non dare nell'occhio. Non portare con sé armi di nessun tipo. Non confidare a nessuno la destinazione ultima del viaggio. Sono alcuni dei consigli per aspiranti jihadisti contenuti in un opuscolo di 50 pagine messo in circolazione dal sedicente Stato islamico (Is). Pubblicato come e-book all'inizio dell'anno in inglese, il libro si intitola "Hijrah to the Islamic State (Daesh)" ovvero "Egira verso lo Stato islamico", dove Egira indica il trasferimento di Maometto e dei primi devoti musulmani dalla Mecca a Medina. In questi giorni è balzato di nuovo agli onori della cronaca in Turchia, perché indica alcuni aeroporti del paese come punti "facili" di transito verso il territorio dell'Is.

Uno dei capitoli del libro è dedicato proprio al tema "Come superare i controlli di sicurezza in aeroporto senza farsi scoprire". Innanzitutto, si consiglia, gli aspiranti jihadisti dovrebbero comprare biglietti con tappa intermedia in luoghi di vacanza, come ad esempio la Grecia o la Spagna. Per non destare sospetti, meglio investire in un biglietto di andata e ritorno.

Il bagaglio deve essere al di sopra di ogni sospetto: quindi niente armi e niente abbigliamento mimetico. Gli uomini dovrebbero anche tagliarsi la barba, per non lasciare intuire che sono devoti musulmani. La donne possono eccezionalmente rinunciare a coprirsi con il velo islamico, possono truccarsi e addirittura farsi tatuare la pelle - magari con tecniche non definitive - per camuffarsi meglio tra i turisti occidentali.

Come riporta l'agenzia turca Anadolu, la nota dolente per le autorità di Ankara arriva nella parte in cui si consigliano gli aeroporti migliori in cui sbarcare, prima di continuare il proprio viaggio via terra. Secondo il manuale, è meglio atterrare ad Ankara, Izmir (Smirne) o Antalya, dove i controlli non sarebbero affatto accurati.

La guida sostiene inoltre che quella in Turchia sia una tappa tranquilla, dove i militanti dell'Is possono dormire sonni tranquilli "perché il paese ha paura delle azioni di rappresaglia". Per rendere il viaggio ancora più sicuro, l'opuscolo elenca alcuni consigli su come raggirare le forze di sicurezza turche. Si tratta di espedienti piuttosto semplici, che alludono a una non spiccata sagacia o a una non ferma volontà dei militari di Ankara.

Ad esempio, si consiglia agli aspiranti jihadisti di essere cortesi, ma al tempo stesso di non credere a poliziotti o militari che cercano di mostrarsi molto amichevoli. I turchi avrebbero infatti "chiuso un occhio" sulle attività dell'Is, ma solo per convenienza.

In risposta alle insinuazioni contenute nel libro, l'Anadolu precisa che le truppe turche sono ben consapevoli di questi trucchi e che l'allerta è massima in tutti gli scali internazionali del paese. Ad esempio le forze antiterrorismo hanno aperto uffici per gli interrogatori presso gli aeroporti principali nonché presso i più grandi terminal dei bus.

Per dare l'idea della macchina messa in piedi contro l'Is, l'agenzia spiega che solo presso gli aeroporti e i terminal di Istanbul da maggio 2014 sono state interrogate 2.500 persone e 500 di loro sono state immediatamente rimpatriate.

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