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La Turchia accusa l'Ue: "Vuole esportare estremismo islamico in Siria"

26 marzo 2016 | 12.42
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(Afp)
(Afp)

I funzionari turchi hanno accusato i governi dell'Unione europea di tentare di esportare il loro problema dell'estremismo islamico in Siria. In un'intervista al Guardian, infatti, funzionari turchi hanno infatti sostenuto che l'Ue non è riuscita a garantire i propri confini o a rispettare gli impegni a condividere le informazioni e a collaborare nella lotta contro la minaccia jihadista. "Abbiamo il sospetto che vogliano che queste persone se ne vadano perché non le vogliono nei loro paesi", ha detto un alto funzionario della sicurezza turca al Guardian commentando le falle nei controlli.

Mercoledì scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che Ibrahim el-Bakraoui, uno degli attentatori dell'aeroporto di Bruxelles, era stato arrestato a Gaziantep nel giugno dello scorso anno nel corso perché sospettato di voler recarsi in Siria a combattere. E' stato poi deportato in Olanda prima di tornare in Belgio, dov'è stato rilasciato. Ankara aveva anche messo in guardia le autorità francesi su Omar Ismail Mostefai, uno dei militanti dell'Is che hanno preso d'assalto il Bataclan nel novembre dello scorso anno.

"La minaccia è senza precedenti e le agenzie di intelligence sembrano essere sopraffatte dal numero di persone coinvolte", ha detto Aaron Stein, ricercatore del think thank americano Atlantic Council. "La Turchia ha aumentato notevolmente la sicurezza dei suoi confini a partire dal marzo 2015 - ha aggiunto -. Ma prima del marzo 2015 ci sono state preoccupazioni legittime per l'ambiente permissivo lungo la maggior parte del confine turco-siriano". Nelle interviste al Guardian, i funzionari turchi hanno contestato la critica di non aver fatto abbastanza per combattere la minaccia del terrorismo.

Il Soufan Group, società di consulenza per la sicurezza e thinktank, ha stimato alla fine del 2015 che tra i 27mila e 31mila combattenti stranieri avevano viaggiato verso la Siria e l'Iraq. La Turchia ha un elenco di più di 38mila individui ai quali è vietato l'ingresso e ne ha espulsi oltre 3.200.

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