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Mostre: La Belle Époque di De Pisis e Boldini a Ferrara

27 gennaio 2015 | 19.50
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Capolavori dei due grandi esponenti dell'arte a cavallo tra Ottocento e Novecento saranno esposti dal 31 gennaio al Castello Estense. Sotto il titolo 'L'arte per l'arte' verranno proposti due percorsi monografici con alcune fra le opere maggiormente rappresentative del percorso artistico dei due pittori

Particolare da 'Ritratto del piccolo Subercaseaux' di  Giovanni Boldini
Particolare da 'Ritratto del piccolo Subercaseaux' di Giovanni Boldini

Il Castello Estense di Ferrara, dal 31 gennaio, ospiterà i capolavori di due grandi esponenti dell'arte a cavallo tra Ottocento e Novecento: Filippo De Pisis e Giovanni Boldini. La mostra, intitolata 'L’arte per l’arte', si snoderà tra le stanze dell’appartamento di rappresentanza al piano nobile del Castello e i celebri 'Camerini del Principe'. Si tratta di due percorsi monografici che vogliono illustrare tanto l'influenza di Boldini e De Pisis nel panorama artistico a loro contemporaneo, quanto la decisa impronta evolutiva con cui hanno marcato la parabola artistica fino ad oggi.

Nel percorso dedicato a Boldini saranno visibili opere che testimoniano il periodo fiorentino dell' artista; la produzione successiva all’approdo nella Parigi degli impressionisti, di cui 'Notturno a Montmartre' e 'Cantante mondana' sono esempio; infine le icone della ritrattistica boldiniana come il 'Ritratto del piccolo Subercaseaux', 'Fuoco d’artificio', la 'Passeggiata al Bois de Boulogne' e 'La signora in rosa'. L’esposizione presenterà, inoltre, una affascinante sequenza dei volti protagonisti della Belle Époque: Madame Lydig, la Contessa de Leusse, Olivia de Subercaseaux Concha, Degas, Menzel e Whistl

A raccontare il percorso creativo di De Pisis saranno invece le preziose testimonianze del periodo giovanile, da 'Natura morta col martin pescatore' a 'Le cipolle di Socrate'. Seguono i capolavori del periodo parigino, che raccontano la nascita di un linguaggio altamente personale come le nature morte marine e 'Il gladiolo fulminato'. Infine, il percorso si chiude con la produzione successiva al rientro in Italia dell'artista, che annovera penetranti effigi maschili come il 'Ritratto di Allegro' e i commoventi capolavori dell’ultima stagione quali 'La rosa nella bottiglia' e 'Natura morta con calamaio', nei quali la poesia delle immagini si spoglia fino all’essenziale.

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