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Libri: 'Il Bello dell'Italia' visto dai corrispondenti stranieri

03 febbraio 2015 | 14.16
LETTURA: 5 minuti

L’autore è il giornalista olandese Maarten van Aalderen, Presidente dell'Associazione della Stampa Estera in Italia, che ha chiesto a 25 colleghi corrispondenti stranieri quali cose preferiscono del Paese che li ospita. E’ nato così un appassionato "canto" corale di pareri, sensazioni, esperienze, che raccontano di una terra meravigliosa e sorprendente con tante carte da giocare per rialzare la testa.

Maarten van Aalderen, autore de 'Il Bello dell'Italia'
Maarten van Aalderen, autore de 'Il Bello dell'Italia'

In un momento di grave crisi per il Paese, 'Il Bello dell’Italia' (Albeggi Edizioni) può infondere una sferzata di energia per risollevarsi, proprio come l’Icaro raffigurato nella copertina. L’autore è il giornalista olandese Maarten van Aalderen, Presidente dell'Associazione della Stampa Estera in Italia, che ha chiesto a 25 colleghi corrispondenti stranieri quali cose preferiscono del Paese che li ospita. E’ nato così un appassionato "canto" corale di pareri, sensazioni, esperienze, che raccontano di una terra meravigliosa e sorprendente con tante carte da giocare per rialzare la testa.

"Il Bello dell’Italia" può incuriosire chi opera nel mondo della politica, della comunicazione, stranieri che vivono in Italia, manager e imprenditori, viaggiatori e amanti del made in Italy, ma soprattutto è un libro che, inaspettatamente, ha l'effetto di rendere orgogliosi gli italiani. Iltedesco Udo Gümpel è colpito dalla capacità degli italiani di tirarsi fuori, con grande creatività e fantasia, dalle situazioni più disastrose. Gli fanno eco la giornalista brasiliana Gina de Azevedo Marques, che ama il loro prendersi in giro con dissacrante autoironia, e la turca Esma Cakir, che elogia la convivialità a tavola.

Lo spagnolo Rossend Domènech è impressionato da Slow Food e dal suo impegno affinché non si perda la cultura del cibo, mentre il finlandese Petri Burtsov loda Eataly, a suo avviso un importante biglietto da visita per l’Italia. L’americana Monica Larner cita il vino e le oltre 3mila qualità di uva, di cui 700 ufficialmente registrate. Numeri che nessun altro Paese del mondo può vantare. La russa Elena Pouchkarskaia racconta del "caso" Loro Piana e della visione del suo imprenditore per cui il petrolio italiano è rappresentato dal pensiero, dalla capacità di creare e dallo spirito innovativo. L’algerina Nacéra Benali è sorpresa dal senso di solidarietà degli italiani e dalla forte presenza di volontariato su tutto il territorio.

Dal cinema al calcio, fino al ruolo chiave per il Mediterraneo

La segue la romena Mihaela Iordache che nel ricordare l’impegno della Comunità di Sant’Egidio come buon esempio delle qualità italiane, cita Papa Francesco sulla necessità del dialogo interreligioso. Per l’israeliana Sivan Kotler l’istruzione, spesso criticata, sta migliorando: oltre il 90% dei bambini di tre anni sono iscritti alla scuola dell’infanzia, su una media del 70% di altre nazioni. L’iraniano Hamid Masoumi Nejad afferma che il numero di persone che studia l’italiano cresce, anche in Paesi che non hanno conosciuto l’immigrazione italiana. Ogni anno più di mille studenti iraniani vengono in Italia per studiare e imparare l’italiano.

La colombiana Carmen Cordoba difende il cinema contemporaneo in cui c’è grande fermento. Stessa cosa sostiene la polacca Agnieszka Zakrzewicz sull’arte contemporanea. Anche il calcio ha i suoi fans: il cinese Ma Sai dice che in Cina ci sono 150 milioni di tifosi del Milan. L’argentina Elena Llorente si sorprende per le bellezze dell’Italia così come la collega canadese Megan Williams e l’australiana Josephine McKenna sono affascinate dalla storia della Capitale e dai suoi tesori nascosti. Tra questi, la Garbatella, che per l’olandese Sarah Venema, è il quartiere più bello del mondo; il giapponese Tetsuro Akanegakubo, invece, lascia il suo cuore nelle trattorie romane.

Ma non solo di Roma vive l’Italia: lo svedese Peter Loewe è molto legato a Stromboli mentre il danese Jesper Storgaard Jensen preferisce Pantelleria. C’è chi invece sceglie gli uomini: il greco Teodoro Andreadis Synghellakis evidenzia le analogie tra il leader di Syriza, il giovane Alexis Tsipras, e lo storico leader comunista Enrico Berlinguer. Per il francese Richard Heuzé è Renzi il personaggio chiave. L’inglese Philip Willan ci ricorda che se l’Italia vuole voltare pagina deve chiarire il suo passato, come ha fatto Sergio Flamigni, personaggio a cui dedica le sue pagine. L’egiziano Mahdi El Nemr sottolinea il ruolo strategico dell’Italia come Paese vicino al Medio Oriente arabo. Il 19 febbraio, l'autore lo presenta a Roma presso l'Associazione della Stampa Estera con il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, Josè Rallo (Donnafugata) e Massimo Franco (Corriere della Sera).

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