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Arte: Mattarella, 'Il principe dei sogni' unirà Roma, Milano e Firenze

16 febbraio 2015 | 17.51
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Una mostra itinerante in tre tappe. E' 'Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino'. Per il Presidente della Repubblica, "unirà idealmente tre grandi città d'Italia, Roma, Milano e Firenze, e tre luoghi rappresentativi, nell'immaginario collettivo, della bellezza del nostro Paese, Palazzo del Quirinale, Palazzo Reale a Milano e Palazzo Vecchio a Firenze"

Particolare dall'arazzo 'Il sogno dei manipoli'
Particolare dall'arazzo 'Il sogno dei manipoli'

Una mostra itinerante in tre tappe pensata per "unire" l'Italia nell'anno dell'Expo.

Un'esposizione che, partendo dal Salone dei Corazzieri del Quirinale, dove sarà aperta al pubblico da domani al 12 aprile, approderà a Firenze passando per il Palazzo Reale di Milano, nel piano dell'Expo.

E' 'Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino', l'evento espositivo che, curato da Luis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica, raduna i venti arazzi che raffigurano la storia di Giuseppe narrata nella Genesi.

Dal sito del Quirinale il 'Video del racconto delle Storie di Giuseppe':

"Nel corso della prossima Esposizione Universale di Milano - scrive in una nota il Capo dello Stato, Sergio Mattarella - gli occhi del mondo saranno puntati sull'Italia e in particolare sul suo straordinario patrimonio culturale. Per rispondere all'attesa di tutti coloro che amano l'arte, su suggerimento del Presidente Napolitano e del sindaco Nardella, Firenze, capitale del Rinascimento e la Presidenza della Repubblica, hanno unito i loro sforzi per offrire ai cittadini una mostra che uno dei momenti più alti della storia dell'arte del Cinquecento". Per il Presidente Mattarella, "la mostra itinerante unirà idealmente tre grandi città d'Italia, Roma, Milano e Firenze, e tre luoghi rappresentativi, nell'immaginario collettivo, della bellezza del nostro Paese, Palazzo del Quirinale, Palazzo Reale a Milano e Palazzo Vecchio a Firenze. La Presidenza della Repubblica, aprendo ancora una volta le sue porte ai visitatori per consentire di ammirare i capolavori esposti, si conferma la 'Casa di tutti gli italiani". L'esposizione, che si avvale del sostegno della Fondazione Bracco, dopo la tappa romana si fermerà a Milano, nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale dal 29 aprile al 23 agosto e a Firenze, nella Sala dei Duecento di Palazzo di Palazzo Vecchio, dal 15 settembre al 15 febbraio del 2016.

"Le nostre eccellenze tra le eccellenze del mondo. Perché la civiltà e la cultura sono scambio e incontro. Questo vuol rappresentare l'Expo 2015 -afferma in una nota il presidente del Consiglio, Matteo Renzi - in tutti i campi. Anche in quello dell'arte e del bello, veicoli indispensabili per promuovere cultura e civiltà". Con questa premessa, "la mostra racchiude alla perfezione questo concetto e questo auspicio", continua il premier.

Per il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, "potenza e bellezza del saper fare. Saranno queste due chiavi di lettura centrali nella rappresentazione dell'Italia all'Esposizione Universale di Milano". Per Martina "gli splendidi arazzi di Pontormo e Bronzino esaltano la forza del nostro Paese proprio su queste direttrici". Il ministro dei Beni culturali e il Turismo, Dario Franceschini, dal canto suo ricorda che "gli oltre 400 metri quadri di tessuto istoriato hanno conosciuto, prima di essere esposti, un complesso e laborioso restauro che per 27 anni ha impegnato per un totale di 119mila ore, 43 tecnici del Laboratorio dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze" e "per circa altrettante ore un considerevole numeri di operatori del Laboratorio Arazzi della Presidenza della Repubblica".

Gli arazzi, oggetto dunque di un lungo restauro presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e del Laboratorio Arazzi del Quirinale costituiscono una testimonianza dell'arte del Rinascimento. Furono quindi commissionati da Cosimo I dei Medici, tra il 1545 e il 1553 per la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio di Firenze. I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo tra tutti il Pontormo. Ma le prove predisposte da quest'ultimo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo del Pontormo e già pittore di corte cui si deve parte dell'impianto narrativo della serie. Furono poi realizzati dai maestri arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher sui cartoni forniti da Bronzino, Pontormo e Salviati.

Scendendo nel dettaglio, il curatore Godart ha sottolineato che Cosimo I de Medici chiese a Pontormo e Bronzino di mettere in scena la storia di Giuseppe "perché Giuseppe era un eroe biblico, la cui storia è affascinante per l'intera dinastia dei Medici. E' un eroe mite, intelligente, capace di andare, come dice il cardinale Ravasi, al di là della pellicola della realtà quotidiana, nel cuore dei problemi e quindi di interpretare i sogni".

A parlare di una mostra "nel segno nel segno dell'unità" è stato il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, secondo cui "questi arazzi sono il risultato di un lavoro straordinario di restauro, una sapienza che solo l'Italia ha nel mondo". Per Nardella si tratta "di un omaggio all'Italia di ieri, di oggi con i suoi grandi restauratori e all'Italia di domani".

Per l'assessore alla Cultura di Milano,invece, "la storia di questi arazzi racconta, più di qualsiasi altra realizzazione, una caratteristica fortissima del nostro Paese che sarà sotto gli occhi del mondo durante l'Expo: la capacità di saper coniugare l'estro scientifico e sapere artigianale, il saper creare ma anche il saper fare".

E a parlare di "opere straordinarie" è stata invece Diana Bracco, commissario generale per il Padiglione Italia e presidente di Expo 2015 oltre che presidente del gruppo Bracco, Diana Bracco: "Entrando qui si resta affascinati da questo senso di bellezza e da questa maestosità. Sono opere straordinarie. Sono contenta che il Comune di Milano sia riuscita a trovare il posto giusto per mettere in mostra questo spettacolo perché sarà senz'altro una grandissima attrazione dell'Expo".

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