La nota scrittrice, che non ha mai concorso al prestigioso riconoscimento, rivela all'Adnkronos di non sentirne la mancanza. "Io racconto storie -dice- che piacciono alla gente. Il pubblico mi gratifica in mille modi. Va bene così".
"Ci sono due categorie di scrittori: quelli per i quali il Premio Strega è una cosa importante e fondamentale, e quelli di una seconda categoria, alla quale appartengo io, che pensano che il Premio Strega sia importante, fondamentale ma che sanno benissimo che non verranno mai presi in considerazione". A dirlo, interpellata dall'Adnkronos, è la scrittrice Sveva Casati Modignani, che al prestigioso riconoscimento non ha mai concorso ma "faccio parte di quella categoria che cerca di farsene una ragione e dirsi: beh, io sono felice anche così", spiega.
Casati Modignani è in questi giorni nelle librerie con 'La vigna di Angelica' (Sperling&Kupfer, euro 19,90), il nuovo romanzo ambientato tra i filari di Borgofranco che racconta le vicende della famiglia Brugliani e dell'erede della dinastia, Angelica, che con la sua forza e determinazione, riesce a far rinascere la vigna di famiglia, ed anche una storia d'amore che sembrava persa per sempre. "Ci sono gli scrittori intellettuali -conclude la scrittrice- e poi ci sono i cantastorie come me. Io racconto storie, che piacciono alla gente, e il pubblico mi gratifica in mille modi. Va bene così".