Il presidente della Fondazione Bellonci all'Adnkronos: "La votazione è più movimentata, meno prevedibile, meno orientabile da gruppi di pressione. C'è una maggiore libertà di espressione degli orientamenti letterari di ciascuno"
"Mi chiedo quale sia la base di questa valutazione cosi pessimistica, qual è la fonte di questa notizia. Insomma, mi chiedo chi lo ha detto all'editore, che non ha interpellato né me né altre persone che mi capita di incontrare. Nessuno mi ha detto: 'mi hanno telefonato per sapere se voto Ferrante'. Non so da dove deduca questo". Parola di Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci che, con l'Adnkronos, commenta la notizia, apparsa su un quotidiano, secondo cui Elena Ferrante, in corsa al premio Strega con 'Storia della bambina perduta', (E/O), disponga finora soltanto di cinque voti e rischi pertanto di non entrare nella cinquina che verrà individuata il prossimo 10 giugno.
Per De Mauro, più in generale, il sistema di voto dello Strega "rende molto più difficile di quanto già non fosse, una campagna per concentrare i voti in una direzione a scapito di tutte le altre. Ciascun votante, per così dire, può seguire tre direzioni. Quindi i risultati sono ancora meno prevedibili".
Il presidente della Fondazione Bellonci aggiunge poi, parlando delle polemiche che accompagnano ogni edizione del premio, che "c'è sempre questo baillame che circonda il premio Strega e quindi chi più ne ha più ne metta. E' una costante che mi pare molto noiosa. Io, però, resisto. Vorremmo - sostiene De Mauro - che regnasse l'incertezza fino alla fine. Certamente, la votazione è più movimentata, meno prevedibile, meno orientabile da gruppi di pressione. C'è una maggiore libertà di espressione degli orientamenti letterari di ciascuno", conclude De Mauro.
