L'Istituto Svizzero di Milano ospita, da venerdì prossimo al 12 dicembre 'Le caselle di Anton Bruhin', la prima esposizione completa in Italia delle opere di Bruhin, figura pionieristica nell'arte contemporanea svizzera, nella letteratura e nella musica, che ha partecipato a mostre come 'Mentalität Zeichnung' (1976), 'Saus und Braus' (1980) e 'Bilder' (1981). Il titolo della mostra si riferisce alle varie sfaccettature della sua opera.
Il suo lavoro artistico di ampio respiro, cui si é dedicato fin dalla fine degli anni sessanta, va infatti dalla pittura, al disegno e alla grafica, alla poesia concreta (palindromi) fino alla produzione di immagini digitali. Alla creazione sperimentale musicale e lirica di Bruhin sarà riservato uno spazio speciale nella mostra con dischi e libri espressamente selezionati dall'artista con l'etichetta discografica Alga Marghen.
Nel campo musicale Bruhin è di casa sia nella musica sperimentale sia nella musica popolare. In maniera enciclopedica ha rappresentato la Svizzera musicale e ha contribuito a modernizzare la musica folk locale. Bruhin è anche un virtuoso dello scacciapensieri, strumento di cui possiede una delle più grandi collezioni in tutto il mondo.
