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Mostre: l'arte dei mattoncini, a Roma le opere di Sawaya fatte con i Lego

28 ottobre 2015 | 17.40
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"Yellow", - Nathan Sawaya

"Per fortuna l'arte non ha regole!". E' il motto che l'artista statunitense Nathan Sawaya ama ripetere nel descrivere le sue opere, che condensano Pop Art e surrealismo, raccontano storie, trasmettono emozioni, stati d'animo, e sorprendono. Sorprendono perchè, per realizzarle, a lui servono creatività, ispirazione, molta manualità e pazienza, ma soprattutto tanti, tantissimi mattoncini Lego. L'arte di Sawaya approda ora, per la prima volta in Italia - dopo il grande successo ottenuto in tutto il mondo - con la mostra “The Art of the Brick”, allestita a Roma, nello Spazio Eventi SET di via Tirso, a pochi passi da villa Borghese. (Foto)

Per la Cnn è tra le 10 mostre più seguite al mondo, e l'esposizione romana - aperta al pubblico fino al 14 febbraio - non delude, con più di 80 opere, realizzate con oltre un milione di mattoncini.

Tra le creazioni: la ricostruzione o la reinterpretazione di capolavori d’arte universalmente riconosciuti (dalla Gioconda alla Venere di Milo, il soffitto della Cappella Sistina, l’urlo di Munch, il Bacio di Klimt), o le enormi sculture, come lo scheletro lungo 6 metri di T- Rex, costruito con oltre 80.000 mattoncini. Ma anche opere più intime, come quelle della sezione "Condizione umana", dove l'artista si racconta, mettendo a nudo le sue paure e i traguardi, la sua metamorfosi personale, come quella che da avvocato lo ha portato a scegliere tutt'altra strada, per diventare un 'artista di mattoncini' a tempo pieno.

Statunitense di Colville, dello stato di Washington, Nathan si è laureato in legge, all’Università di New York, città dove risiede prima di iniziare a lavorare come avvocato da Winston& Strawn. Nel 2004 però, dopo aver venduto per un po' le sue opere su internet, "il sito crolla per le troppe richieste" - racconta - e a quel punto decide che quella di 'artista di Lego' sarà la sua professione a tempo pieno. Arte che esprime nei suoi art studio di New York e Los Angeles, dove ha più di 4 milioni di mattoncini.

La sua prima esibizione personale risale al 2007 dove ha avuto un enorme successo. A oggi le sue opere sono già parte di alcune collezioni di arte contemporanea di musei del Nord America, ed è considerato tra i più famosi e premiati artisti contemporanei.

“Il lavoro di Nathan Sawaya - sottolinea il curatore della mostra Fabio Di Gioia - colpisce immediatamente, forse anche più l’adulto che il bambino. Le opere infatti sembrano tutte facilmente realizzabili: basta avere a disposizione un buon numero di mattoncini e attaccarli secondo uno schema. Ma in 'The Art of The Brick' c’è soprattutto l’elemento del genio, nascosto dal divertissement, che esprime sia l’arte, reinterpretandola, sia la condizione umana. E questo è piuttosto un gioco da adulti. Introdurre la mostra di Sawaya in Italia, riconosciuta terra del genio e dell’arte è dunque un atto vincente poiché ci sembra di riportare in Patria qualcosa che in fondo, ci appartiene”, conclude.

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