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Libri: 'Innovare nella ristorazione', locali creativi per le vie di Milano

23 novembre 2015 | 13.11
LETTURA: 4 minuti

(Da 'Innovare nella ristorazione'')
(Da 'Innovare nella ristorazione'')

Innovazione e cibo, un legame sempre più stretto. E vincente. Soprattutto nell'era del boom dei social network . Solo pochi anni fa, nessun ristoratore avrebbe potuto immaginare la rivoluzione che smartphone, tablet e App avrebbero portato nel loro lavoro: dal rapporto con i clienti al modo di ricevere prenotazioni o di farsi pubblicità.

Come sta cambiando il mondo dei ristoranti grazie alla tecnologia? E' la domanda a cui vuole rispondere il libro 'Innovare nella ristorazione - Storie e protagonisti per le vie di Milano' scritto da Jessica Malfatto e Alessandro Coltro (Historica, 14 euro). Venti storie che raccontano una parte della rivoluzione nel settore realizzata nel capoluogo lombardo.

"Nel libro i riflettori sono puntati proprio sul 'come', ovvero sul modo di innovare, essere creativi e rompere in alcune situazioni gli schemi classici della ristorazione - racconta all'Adnkronos l'autrice - c'è chi preferisce abbracciare la sfera culturale, artistica e teatrale, chi si propone di riprodurre un ambiente che raccoglie spunti di diversi luoghi del mondo".

Volume scritto da Jessica Malfatto e Alessandro Coltro

Dal ristorante con un orto a quello con un palco dedicato agli spettacoli, dal posto in cui si può disegnare sulle tovagliette e poi vederle esposte a quello che riproduce un pezzo di Spagna nella città milanese: 20 ristoratori raccontano il loro rapporto 'tecnologico-culinario' e l'importanza della comunicazione via social network, ormai strumento, microfono e vetrina per ogni locale.

"Le possibilità di innovare sono infinite e ogni ristoratore, a seconda del proprio background, del contesto in cui si trova e della propria visione, deve costruire un progetto personalizzato - aggiunge Malfatto - ci si concentra su questi aspetti ma solo dopo aver posto fondamenta solide per quanto riguarda la qualità del cibo, che non deve mancare se si vuole realizzare un'esperienza eccellente".

Esperienza che, più che mai oggi, i clienti diffondono quasi in tempo reale sui social. Ecco perché il modo (anche virtuale) di interagire con chi frequenta un locale è diventato uno degli strumenti necessari che un ristoratore ha a disposizione per contribuire al successo e alla reputazione del suo 'prodotto'. Ognuno è diventato, in un certo senso, testimonial.

"Il cliente diventa testimonial dei ristoranti che frequenta e in qualche modo giudice, nel bene e nel male. Testimonial perché ha la possibilità, attraverso smartphone, di condividere impressioni, foto e informazioni con la sua cerchia di contatti e con chi desidera. Alcuni ristoratori - prosegue l'autrice - hanno sottolineato la crescente attenzione per la presentazione dei piatti, proprio pensando anche alla tendenza dei clienti di fotografarli e condividerli sui social network".

Oggi infatti la comunicazione via immagine - garantita ovunque e in qualsiasi momento - permette di far girare ricette e locali che fanno tendenza: ognuno vuole condividere la propria esperienza gastronomica con altre persone, che siano amici o follower. Tutto questo si traduce in un'attenzione non solo al 'cosa' ma anche al 'come' e permette di suscitare nelle persone il desiderio di andare in un locale.

Quale il valore aggiunto della tecnologia, in una parola? "Comodità - conclude Jessica Malfatto - comodità lato cliente, nella ricerca del ristorante più adatto, nella condivisione di informazioni e nella scoperta di nuove realtà. E comodità lato ristoratore per quanto riguarda la gestione di prenotazioni e l'introduzione di nuovi servizi, come ordini e consegne a domicilio, senza dimenticare la possibilità di fare azioni di marketing e advertising specifiche per intercettare nuovi clienti".

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