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Cultura: Cimini (Bt Italia), digitalizzazione parte dalla scuola

01 febbraio 2016 | 20.46
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Cultura: Cimini (Bt Italia), digitalizzazione parte dalla scuola

"Bt Italia è impegnata nella digitalizzazione del Paese sia per quello che è stato già fatto nel passato sia per quello farà nel futuro. La digitalizzazione parte, secondo noi, proprio dalla scuola e dalla cultura. Tanto è vero che la cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso tra tutti, invece di diminuire cresce. E' fondamentale l'uso della tecnologia e dell'innovazione affinché si possano sviluppare ancora di più le conoscenze e la cultura nel Paese". A parlare così è Gianluca Cimini, amministratore delegato di Bt Italia (British Telecom), in occasione della Tavola Rotonda '2090. Il futuro della cultura digitale' che si è svolta nella sede dell'Istituto Treccani.

Un'occasione per fare il punto sulle sfide cui deve fare fronte la cultura digitale e sugli sviluppi che potrà avere nei prossimi anni, alla quale hanno preso parte anche Massimo Bray, direttore generale di Treccani, Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Riccardo Donadon, Ceo di H-Farm e Monica Maggioni, presidente della Rai.

Cimini ha inoltre ricordato che Bt Italia ha dato vita a diverse iniziative tra cui, in particolare, "l'inaugurazione dello spazio digitale all'Istituto Giusti di Milano". Iniziative che, di fatto, vedono "impegnata Bt Italia come operatore e innovatore" per "fare in modo che la tecnologia possa aiutare l'evoluzione della cultura digitale in Italia". Nel corso della Tavola Rotonda, si sono confrontate esperienze diverse. Esperienze di particolare rilievo come il primo 'Hackathon', una 24 ore no-stop in cui un centinaio di giovani provenienti da tutta Italia hanno sviluppato idee e progetti sul futuro della cultura digitale.

"Abbiamo invitato - spiega Bray - molti ragazzi e ragazze e giovani ricercatori a confrontarsi col futuro della cultura digitale perché avvertiamo questa sfida per Treccani". Bray ha inoltre sottolineato che "il nostro portale risponde bene, con più di 400mila utenti unici, a questa sfida delle nuove tecnologie. Avvertiamo anche la necessità di certificare le fonti della conoscenza digitale. I progetti che hanno vinto Hackathon sono tutti e due rivolti al mondo della scuola e chiedono ai professori e agli studenti di partecipare a questa sfida".

Dal canto suo il ministro dell'Istruzione e della Ricerca Giannini ha ricordato che "in questi giorni abbiamo varato il piano per la scuola digitale, migliaia di risorse per tutta una serie di azioni, a cominciare dalla formazione degli insegnanti". Il ministro ha ricordato poi "la collaborazione con la Rai" sottolineando che "il matrimonio tra digitale e tecnologia non è un matrimonio misto, ma in Italia ha una sua ragione d'essere: è quella necessità di coniugare la forza della tradizione, basata sulla conoscenza, con la possibilità che la scuola diventi l'avanguardia dell'innovazione".

Il presidente della Rai, infine, ha sottolineato come Viale Mazzini sta "cercando di rendere il discorso del digitale centrale nella storia dell'Azienda". Il fatto di avere "una Direzione digitale non vuol dire aver risolto un problema, ma vuol dire mettere al centro della nostra azione il digitale. Significa che c'è un gruppo di persone che ha come obiettivo numero il digitale stesso. Sappiamo che la modalità attraverso la quale si guarderà la televisione sarà sempre più simile alla modalità con cui si naviga all'interno del web, perché sta finendo l'epoca della televisione lineare. Il modo con cui si fruiranno i contenuti non risponderà più ad un palinsesto costruito da qualcuno ma ciascuno si costruirà la propria fruizione televisiva".

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