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Arte: Carabinieri Tpc recuperano ori per 3 mln di euro trafugati da Museo Etrusco

14 aprile 2016 | 13.02
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Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale
Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale

I Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale recuperano preziosi gioielli in oro trafugati dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia il 30 marzo del 2013 per un valore patrimoniale complessivo di 3 milioni di euro. A dare l'annuncio questa mattina all’interno della Caserma La Marmora di Roma gli stessi Carabinieri del Comando Tpc, al termine di una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. Ventisette gioielli in oro e pietre facenti parte della collezione 'c.d. Castellani' e risalenti alla metà del 1800, che riproducono dei preziosi etruschi, sono stati così restituiti al patrimonio culturale.

La prima fase dell’indagine ha avuto come protagonisti un antiquario romano ed una cittadina russa che aveva commissionato gli ori Castellani. Nel corso dei primi accertamenti, si è scoperto che la figlia dell'antiquario, ritenuto il principale ricettatore degli ori, si trovava nell’area partenze dell’aeroporto 'Leonardo Da Vinci' di Roma assieme alla cittadina russa che, in procinto di partire per San Pietroburgo, portava con sé un catalogo di foto delle vetrine degli ori e dell’impianto di videosorveglianza delle sale del Museo Nazionale Etrusco. Un primo intervento, questo, che ha impedito alla collezione di finire in Russia.

Venuto meno l’acquisto, al fine di sfuggire alle indagini, gli autori materiali del colpo si sono rivolti a ricettatori locali per tentare di immettere sul mercato clandestino i preziosi ori. E poi hanno cercato di coinvolgere nella vendita anche un libero professionista per avere un aiuto nel piazzarli tra i suoi facoltosi clienti. A quel punto l'analisi dei tabulati telefonici ha consentito di individuare un gruppo di pluripregiudicati gravitanti nel territorio di Aprilia e nell’agro-pontino, in collegamento fra loro, e di sapere i dettagli dell'operazione che avrebbe portato i preziosi nelle mani di facoltosi acquirenti. Lo scambio si sarebbe dovuto svolgere di notte a Fiumicino, in un bar non precisato sulla via Portuense, in una zona scarsamente abitata.

L'intervento dei Tpc ha, però, sparigliato le carte: quando i Carabinieri si sono avvicinati ai due soggetti sospettati per procedere all’identificazione, questi si sono dati alla fuga a bordo di una Fiat Punto. In quel momento, uno dei due, per impedire l’inseguimento, ha lanciato una busta, peraltro caduta sulla carreggiata, in cui sono stati rinvenuti 7 oggetti in oro appartenenti al gruppo rubato al Museo di Villa Giulia. Infine, la pressione investigativa, frutto di indagini senza sosta durate per oltre tre anni attraverso centinaia di intercettazioni e decine di perquisizioni, ha consentito il recupero degli ori, l’individuazione della batteria degli esecutori del furto, nonché l’identificazione dei ricettatori, con l’avviso di conclusione indagini a carico di sei persone. Nel corso delle attività, inoltre, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato due indagati, rispettivamente per stupefacenti e per detenzione illegale di una pistola calibro 357 magnum.

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