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Roma: la vendetta del Duce, nuove panchine Palazzo Venezia griffate Benito /Video

15 giugno 2016 | 13.03
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Il marchio di fabbrica sulla spalliera delle panchine del giardino di Palazzo Venezia
Il marchio di fabbrica sulla spalliera delle panchine del giardino di Palazzo Venezia

Sembra proprio che il Duce non voglia sloggiare da Palazzo Venezia. Per uno scherzo del destino infatti le nuove panchine che arredano il giardino, appena aperto al pubblico e che per anni era stato adibito a parcheggio, sono marchiate 'Benito'. Un'etichetta verde con l'imbarazzante nome fa bella mostra di sé in alto a destra sulla spalliera, mentre impresso nella ghisa sui lati di ogni singola panchina c'è il nome del dittatore che portò la sede del governo a Palazzo Venezia per vent'anni, accompagnato da un suffisso dei nostri tempi: benito.com.

La società spagnola che ha fornito le panchine dopo avere vinto la regolare gara, era ovviamente ignara di quello che il nome Benito associato a Palazzo Venezia evoca nella memoria degli italiani. Adesso che il giardino è finalmente tornato al suo splendore, tutte e quattro le sue porte si sono aperte per accogliere cittadini e turisti e per ospitare una rassegna dal titolo 'Il giardino ritrovato', che aprirà i battenti il 20 giugno con arte, musica, danza e teatro, quel nome sulle panchine sembra un segno del destino. Sembra che il Duce ci voglia proprio dire: "Io da qui non me ne vado".

"E' una cosa che ci ha fatto sorridere, ce ne siamo accorti dopo e confesso di essere rimasta colpita. Un segnale, uno scherzo del destino", dice ai giornalisti la direttrice di Palazzo Venezia, Sonia Martone. E a chi le chiede se intendono rimuovere le targhe dalle panchine, Martone risponde senza esitazione: "No, sarebbe assurdo. Anche al Foro Italico c'è un obelisco con la scritta 'Dux', e nessuno ha mai pensato di toglierla".

Del resto il Palazzo vuole scrollarsi di dosso quello che "è stato il peso storico e ideologico che impediva la valorizzazione di Palazzo Venezia", ha detto il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che durante la passeggiata nel giardino non si è accorto dell'etichetta sulle panchine. Franceschini ha ricordato che "sono ormai passati 70 anni e la storia importante di Palazzo Venezia è cominciata molto prima del Ventennio. Ci sono anche dei fasci littori su alcuni pavimenti dell'edificio che non c'è motivo di eliminare, ma che anzi abbiamo riportato alla luce togliendo la moquette che li copriva. Il Fascismo è una parte della storia, ormai lontana per fortuna, del Palazzo e la si può guardare con il necessario distacco".

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