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Roma: riapre il Carcer Tullianum, la celebre prigione di San Pietro

13 luglio 2016 | 16.03
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Carcer Tullianum ©Riccardo Auci (Visivalab)
Carcer Tullianum ©Riccardo Auci (Visivalab)

E' probabilmente il carcere più antico di Roma se non del mondo intero, e secondo l'agiografia cristiana medievale vi furono incarcerati San Pietro e San Paolo. E' il Carcer Tullianum, conosciuto anche come Carcere Mamertino, riapre oggi dopo un lungo periodo di scavi e lavori. Uno dei monumenti dell'età Repubblicana che custodisce da oltre 3mila anni una grande ricchezza storica e archeologica. Il carcere si trova al di sotto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, datata XVI secolo, e si affaccia sul Foro Romano, una delle viste più suggestive della città.

"Il Tullianum – dichiara monsignor Liberio Andreatta, vice presidente dell’Opera Romana Pellegrinaggi – è stato luogo di detenzione di San Pietro, che fece scaturire l’acqua che utilizzò per battezzare i reclusi e i carcerieri; qui inoltre si trova una delle prime raffigurazioni della Madonna della Misericordia, presente in un affresco datato XIII secolo. Questo è un luogo, dunque, di grande devozione ancora molto visitato da chi si reca a Roma in pellegrinaggio. L’Opera Romana Pellegrinaggi, insieme alla Soprintendenza e al lavoro straordinario portato avanti dagli archeologi, è felice di aver contribuito a recuperare un pezzo di storia così importante per Roma e per i turisti e i fedeli di tutto il mondo".

"La riapertura del Carcer Tullianum –spiega Francesco Prosperetti Soprintendente per l’area archeologica centrale di Roma– rappresenta un momento importante per la vita culturale della Capitale. Le indagini archeologiche degli ultimi anni ci restituiscono non solo un monumento celeberrimo, ma la sua straordinaria vicenda, legata a doppio filo con le origini di Roma e l’intera storia della città. Grazie alla collaborazione con l’Opera Romana Pellegrinaggi, che gestirà il sito, apriamo anche un nuovo museo e un ingresso al Foro Romano di cui il Carcer Tullianum in origine faceva parte".

Prosperetti, il 21 luglio apriremo un nuovo varco per il Foro Romano dal lato del Campidoglio

"Il Carcer è un grande luogo di fede, ma, come tutti i luoghi di fede, ha radici antichissime e di natura simbolica", ha aggiunto Prosperetti, spiegando che "gli scavi condotti da Patrizia Fortini hanno portato alla luce nuovi reperti ed elementi prima ignoti, che non stravolgono la natura di questo luogo, ma la confermano e ne ampliano la conoscenza".

"Non si è trattato solo di uno scavo, ma anche di un restauro – ha aggiunto Prosperetti – mirato a riconquistare la spazialità del sito. Inoltre c’è la musealizzazione degli importanti reperti trovati, in un allestimento contemporaneo che, attraverso tablet di ultima generazione, fornirà ai visitatori nuove informazioni, rendendoli partecipi anche emozionalmente alla storia di questo luogo". Il percorso multimediale, infatti, dà la possibilità di vedere le ricostruzioni degli ambienti originari e di leggere approfondimenti su quanto ritrovato nel corso della campagna di scavi.

"Con l’inaugurazione del Carcer Tullianum - ha annunciato Prosperetti - il 21 luglio si aprirà anche un nuovo varco per entrare al Foro Romano dal lato del Campidoglio. Un accesso che si inserisce nella nuova strategia della soprintendenza, che vuole rendere il Foro e il Palatino luoghi sempre più accoglienti". "Tra pochi mesi saranno attive anche le uscite a San Teodoro e al Clivo Palatino, che rientrano nel progetto di moltiplicazione di varchi e percorsi nell’area archeologica centrale, funzionali ad accrescere l’offerta culturale di Roma", ha concluso il soprintendente.

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