Centodieci anni fa nasceva uno dei massimi poeti italiani del novecento: l'allegro e disperato Sandro Penna (Perugia, 12 giugno 1906 – Roma, 21 gennaio 1977). Per celebrarlo andrà in scena domani, nei giardini della Filarmonica Romana, lo spettacolo 'Sandro Penna' con in scena Pino Strabioli, in compagnia di Alberto Melone e Guglielmo Lello, con le musiche originali eseguite alla fisarmonica da Marcello Fiorini, nell'ambito della rassegna I Solisti del Teatro in corso fino al 7 settembre. Strabioli, che scoprì Sandro Penna grazie a Dario Bellezza e Paolo Poli, ispirandosi alla pubblicazione 'Autobiografia al magnetofono' a cura di Elio Pecora, ripercorrerà con ironia, leggerezza e disincanto la vita e l'opera del poeta. "Penna prova a raccontare della sua sessualità in modo felice -sottolinea Strabioli- anche se erano anni, quelli in cui lui ha vissuto, estremamente difficili per gli omosessuali perché c'era un'incredibile omofobia. Lui, però con quel candore che gli è proprio, ce li ha descritti facendoli apparire come anni felici".