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Mostre: Rai con l'artista dissidente Ai Weiwei, da domani a Palazzo Strozzi

22 settembre 2016 | 17.23
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particolare della locandina della mostra 'Ai Weiwei Libero, a Palazzo Strozzi dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017
particolare della locandina della mostra 'Ai Weiwei Libero, a Palazzo Strozzi dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017

La Rai è main media partner della mostra dell’artista cinese Ai Weiwei, a Palazzo Strozzi di Firenze da domani al 22 gennaio prossimo. 'Ai Weiwei Libero', questo il titolo, è la prima grande retrospettiva italiana dedicata al celebre e controverso artista contemporaneo, a cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. Un'’iniziativa fortemente voluta dalla Direzione Comunicazione della Rai e che vede in Ai Weiwei un testimonial dei diritti umani e civili. L'esposizione è focalizzata sui diritti dei migranti e al fenomeno mondiale dell’immigrazione, tema assai caro alla Rai di Campo Dall’Orto che nel mese di maggio ha incontrato a Bruxelles il Commissario Avramopoulos. Non a caso Rai Cinema ha coprodotto 'Fuocoammare' che ha vinto l’orso d’oro a Berlino.

Artista dissidente e icona della lotta per la libertà di espressione, Ai Weiwei è noto a livello globale per l’unione di attivismo politico e ricerca artistica attraverso opere spettacolari e provocatorie. Protagonista di mostre presso i maggiori musei del mondo, Ai Weiwei invade con la sua straordinaria libertà creativa tutti gli spazi di Palazzo Strozzi: la facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina, con iconiche installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della sua carriera, video e serie fotografiche dal forte impatto.

Per la prima volta nella sua storia Palazzo Strozzi viene utilizzato come un luogo espositivo unitario, creando un’esperienza totalmente inedita per i propri visitatori e permettendo all’artista cinese di confrontarsi con un contesto ricco di sollecitazioni storiche e spunti architettonici. Una nuova grande installazione dell’artista, coinvolge due facciate dell’edificio rinascimentale con ventidue grandi gommoni di salvataggio arancioni ancorati alle finestre di Palazzo Strozzi: un progetto che porta l’attenzione ai destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo.

Il centro del Cortile è invece dominato da 'Refraction', una gigantesca ala metallica fatta di pannelli solari tibetani resa immobile dalle grandi dimensioni e dal peso di oltre cinque tonnellate, suggestiva metafora della costrizione e della negazione della libertà. All’interno degli spazi del Piano Nobile e della Strozzina la mostra propone un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, permettendo una totale immersione nel mondo artistico e nella biografia personale di Ai Weiwei.

Le opere esposte spaziano dal periodo newyorkese tra gli anni ottanta e novanta, in cui scopre l’arte dei suoi “maestri” Andy Warhol e Marcel Duchamp, alle grandi opere simboliche degli anni duemila fatte di assemblaggi di materiali e oggetti come biciclette e sgabelli, fino alle opere politiche e controverse che hanno segnato gli ultimi tempi della sua produzione, come i ritratti di dissidenti politici in Lego o i recenti progetti sulle migrazioni nel Mediterraneo.

Simbolo della lotta per la libertà di espressione, nelle sue opere si fondono riferimenti alla storia cinese passata e presente. Una carriera culminata nel 2008 con l’inaugurazione del nuovo stadio olimpico di Pechino, da lui firmato insieme a Herzog & de Meuron. Nello stesso anno ha dato inizio a una serie di azioni e opere d’arte che denunciavano la censura del governo sul terremoto nello Sichuan, sino a pubblicare sul suo blog i nomi dei quasi seimila bambini morti sotto le macerie di scuole e ospedali. In conseguenza di ciò il blog, arrivato ad avere 17 milioni di visite e 100 mila contatti giornalieri, è stato oscurato nel 2009, mentre nel 2011 Ai Weiwei è stato arrestato e imprigionato per 81 giorni.

Per i successivi quattro anni il passaporto di Ai Weiwei è stato confiscato e sono state limitate le sue libertà personali, impedendogli di viaggiare e parlare con la stampa. Ciò non ha limitato la sua produzione artistica e la crescita della sua notorietà globale. L’artista ha continuato a esporre le proprie opere nei principali musei e spazi internazionali diventando una delle personalità più seguite al mondo sui social network, utilizzati come strumento di diffusione della sua arte e delle sue denunce politiche.

"Abbiamo lavorato per quasi due anni per portare a Palazzo Strozzi la prima grande mostra italiana su Ai Weiwei, una delle più influenti e iconiche personalità del nostro tempo – dice Arturo Galansino – Il lavoro di Ai Weiwei, tra attivismo politico, autobiografia e ricerca formale, ci parla di temi importanti in modo potente e diretto, utilizzando strumenti e linguaggi artistici a cavallo tra Oriente ed Occidente. Ospitare una simile retrospettiva qui a Firenze significa pensare alla città come a una moderna capitale culturale, non soltanto legata alle vestigia del proprio passato ma finalmente in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo".

"L'aggettivo 'libero', che dà il titolo alla mostra - spiega - vuole riferirsi alla libertà riconquistata da Ai Weiwei nel 2015, ma anche al modo totalmente libero e creativo in cui l'artista ha utilizzato e interpretato gli spazi di Palazzo Strozzi".

"Non separo mai la mia arte dalle altre mie attività. C’è un impatto politico nelle mie opere e non smetto di essere artista quando mi occupo di diritti umani. Tutto è arte, tutto è politica", ha dichiarato Ai Weiwei che nel corso degli ultimi venti anni si è imposto sulla scena internazionale come il più famoso artista cinese vivente.

La mostra di Palazzo Strozzi diviene quindi un'occasione per scoprire il genio creativo di Ai Weiwei esaltando una delle sue peculiarità, ovvero il rapporto fra tradizione e modernità in un luogo simbolo della storia di Firenze e di un momento paradigmatico della cultura dell’Occidente quale il Rinascimento. Nelle sue opere Ai Weiwei gioca infatti tra antico e contemporaneo, mostrando un rapporto ambivalente con il proprio paese, diviso tra un profondo senso d’appartenenza e un altrettanto forte senso di ribellione attraverso la manipolazione di oggetti, immagini e metafore della cultura cinese, denunciando le contraddizioni tra individuo e collettività nel mondo contemporaneo.

A partire da Palazzo Strozzi, che conferma il proprio ruolo nella sperimentazione della fruizione dell’arte anche fuori dalle proprie mura, Ai Weiwei invaderà anche la città di Firenze con due speciali installazioni che coinvolgono gli spazi del Mercato Centrale di Firenze e delle Gallerie degli Uffizi. All’interno del mercato fiorentino, un’ambientazione, a cura di Arturo Galansino, vedre come protagoniste una selezione di 10 fotografie dalla provocatoria serie Study of Perspective, che consiste nella dissacrazione di celebri monumenti o luoghi simbolici.

Presso il lato corto della Galleria degli Uffizi invece sarà collocata l’opera 'Surveillance Camera' una simbolica telecamera di sorveglianza in marmo che nel contesto fiorentino verrà messa in relazione con il Corridoio vasariano, simbolo del potere e del controllo del principe sulla città.

La rassegna di Palazzo Strozzi troverà un’ulteriore eco a livello nazionale con 'Around Ai Weiwei', una mostra documentaria e fotografica intorno alla figura dell’artista, a cura di Davide Quadrio, che si terrà dal 27 ottobre a Torino presso Camera - Centro Italiano per la Fotografia.

La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi con il sostegno di Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi e Regione Toscana, ed è resa possibile grazie al supporto di Banca CR Firenze/Intesa Sanpaolo e alla collaborazione con Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulins/Habana.

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