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Mostre: il World Press Photo torna a Bari dal 30 settembre

23 settembre 2016 | 18.56
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"March Against Terrorism in Paris" (Corentin Fohlen)

Un uomo che passa un neonato attraverso una recinzione tra i campi di Röszke, lungo il confine tra Serbia e Ungheria. Un gommone di migranti partito dalla Libia che attraversa lo stretto di Sicilia. Una partita di calcio dell’Ebola Survivors Soccer Club. I gesti di solidarietà in Francia dopo gli attentati nella redazione della rivista satirica Charlie Hebdo. Cittadini che assistono i feriti del terremoto in Nepal. World Press Photo 2016, il meglio del fotogiornalismo internazionale che documenta e racconta la realtà, arriva a Bari dal 30 settembre al 23 ottobre 2016.

Dopo il successo delle prime due edizioni con oltre 40mila visitatori al Teatro Margherita di Bari (oggi in ristrutturazione), i 150 scatti dei fotoreporter di tutto il mondo selezionati dalla giuria World Press Photo saranno esposti quest'anno nel nuovo Spazio Murat (ex Sala Murat - piazza Ferrarese). Pubblicati su alcune delle testate internazionali più prestigiose come Time, Le Monde, New York Times, The Guardian, National Geographic la mostra assicura un viaggio per immagini tra gli avvenimenti più rilevanti del nostro tempo.

Allestita in un centinaio di sedi in 45 Paesi, World Press Photo 2016 sarà per il terzo anno consecutivo in Puglia grazie all'impegno dell'associazione CIME (Culture e Identità Mediterranee) di Vito Cramarossa e Francesco Muciaccia e al loro accordo di esclusiva triennale con la Fondazione olandese "World Press Photo", ideatrice del concorso internazionale di fotogiornalismo.

Grazie alla consolidata collaborazione tra Cime e la Fondazione olandese, dopo quattro anni di assenza da Napoli, l'associazione barese sta organizzando il ritorno del World Press Photo 2016 in Campania, al museo Pignatelli di Napoli, dal 4 al 27 novembre 2016. Quest’anno Word Press Photo torna a Bari grazie alla collaborazione con il Comune di Bari e al sostegno della Regione Puglia e di GVM Care & Research, che ha voluto investire sulla cultura.

Il gruppo sanitario sponsor unico dell’evento è presente con cinque ospedali di Alta Specialità e Polispecialistici in Puglia: Anthea Hospital e Ospedale Santa Mari a Bari, Villa Lucia Hospital a Conversano, D’Amore Hospital a Taranto e Città di Lecce. GVM Care & Research ha scelto di sostenere World Press Photo Bari per consentire a tutti di ammirare gli scatti dei migliori fotografi e osservare il mondo con occhi diversi. Il principio ispiratore di tutte le attività di GVM è la centralità della persona, che si traduce in una modalità di approccio attenta alla valorizzazione di ogni individuo.

"Gli investimenti sulla cultura – dichiara Giuseppe Speziale, vice presidente GVM - rappresentano uno dei principali strumenti per offrire ai cittadini, e soprattutto alle giovani generazioni, la speranza per un futuro e per una qualità di vita migliore, proprio come recita il titolo della foto vincitrice di World Press Photo di quest’anno: Hope for a new life".

Scelto come vincitore per il 2016 tra gli oltre 85mila presentati alla giuria del WPP da 5.775 fotografi di 128 Paesi diversi, lo scatto del fotoreporter freelance australiano Warren Richardson 'Hope for a new life' (Speranza di una nuova vita) sarà esposto nel cuore dello Spazio Murat a Bari. Scattata la notte del 28 agosto 2015 - con una Canon EOS 5D Mark II, ad alta sensibilità (6400 ISO) e con un tempo lento (1/5 secondi)- la foto mostra un uomo che fa passare un neonato attraverso il filo spinato lungo la frontiera tra Serbia e Ungheria. All'epoca il muro di protezione non era ancora stato completato in quella zona, tra Horgoš (Serbia) e Röszke (Ungheria). A far propendere la giuria nella scelta della foto di Richardson è stata “la semplicità, soprattutto nel simbolismo del filo spinato” che ne fa una foto classica e senza tempo in grado di visualizzare con esaustività il dramma dei rifugiati.

«Quella notte, dopo cinque giorni in un campo profughi ho visto un gruppo di circa 200 persone che si muoveva nascondendosi tra gli alberi, lungo la barriera del filo spinato - ha raccontato Richardson per spiegare la genesi della sua foto- Le donne, i bambini e le persone anziane camminavano davanti. Abbiamo giocato tutta la notte al gatto e al topo. Erano circa le tre del mattino quando ho scattato la foto e senza utilizzare il flash per evitare che la polizia si accorgesse quella gente. Scattai al chiarore della luna».

Tra i fotografi selezionati dalla giuria internazionale di quest'anno ci sono anche due italiani: Francesco Zizola dell’agenzia fotografica Noor, con la serie “In the same boat” (secondo nella categoria “Contemporary Issues”) e Dario Mitidieri con il progetto “Lost family portraits” (terzo premio nella categoria “People”).

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