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L'italiano

"Si prega di venire già mangiati", meglio di no

27 settembre 2016 | 10.12
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(Foto dal profilo Twitter della Crusca)
(Foto dal profilo Twitter della Crusca)

'Si prega di venire già mangiati'. Da chi, viene da dire. Al di là di questo, in molti si sono interrogati e si chiedono se sia corretto o no in italiano. Al quesito hanno già risposto, negli anni, alcuni tra i più importanti linguisti italiani. Luca Serianni, professore ordinario di Storia della lingua italiana all'università 'La Sapienza' di Roma, è intervenuto su 'La Crusca per voi'.

"Una ventina d'anni or sono Tullio De Mauro rispose a un quesito analogo in una rubrica giornalistica... Non trovano cittadinanza nei vocabolari (salvo errore), forse perché d'uso prevalentemente parlato e assai scherzoso, i fratelli di 'bevuto', 'cenato', 'pranzato' e perfino il cannibalesco "mangiato" sempre con valori attivi", si legge.

"Alle loro spalle si intravede l'ombra augusta della tripletta latina cenatus, pransus e potus, participi passati di ceno, prandeo e poto, con valore attivo»). A qualche anno di distanza, la situazione non è mutata: solo bevuto è registrato dai dizionari nell'accezione di 'ubriaco'...", aggiunge. Insomma, "si può osservare che mangiato in senso attivo è possibile soltanto nella lingua parlata e in registro scherzoso ; in un invito a una riunione - dunque nell'italiano scritto e per giunta in un registro formale - non ci aspettiamo certo di trovare un uso del genere. Oltretutto è anche una questione di buon senso: se nel cartoncino d'invito non c'è una menzione esplicita (del genere di 'Segue rinfresco', 'Buffet' o simili), s'intende che non è prevista nessuna refezione: che gli intervenuti vogliano venire dopo aver mangiato oppure a digiuno è affar loro".

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