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Mostre: al Pirelli HangarBicocca prima retrospettiva di Kishio Suga

28 settembre 2016 | 18.42
LETTURA: 3 minuti

Law of multitude, Kishio Suga, 1975/2016
Law of multitude, Kishio Suga, 1975/2016

Prima retrospettiva fuori dal Giappone per l'artista Kishio Suga, figura chiave dell'arte contemporanea del Sol Levante. A ospitarla è Pirelli HangarBicocca, a cura di Yuko Hasegawa e Vicente Todoli. In un'unica occasione, venti installazioni realizzate tra Suga dal 1969 fino ai giorni nostri trovano collocazione negli spazi di via Chiese a Milano, site specific, ovvero riadattate in funzione dello spazio. Personalità di spicco del movimento Mono-ha, Suga ha contribuito a cambiare io panorama dell'arte contemporanea dagli anni Sessanta in poi. (Fotogallery)

Titolo dell'esposizione 'Situations', situazioni, parola chiave del lessico di Suga, a rappresentare l'esito della combinazione di cose, nell'accezione giapponese del termine, che creano un legame con gli spazi delle navate e un unico percorso dove convivono leggerezza e incombenza, linearità e tensione, solidità e immaterialità. Definire uno spazio e andare oltre lo spazio stesso, con elementi della natura, adeguando ad esso l'opera, ed elementi frutto dell'industriosità e della razionalità dell'uomo, come i parallelepipedi di cemento o legno perfettamente sezionati, e i rami degli alberi, uno diverso dall'altro. Insomma, un paesaggio costruito con elementi organici e industriali, con materiali differenti, come ferro, zinco, legno, pietra e paraffina, spesso ricercati in loco.

Il percorso espositivo si apre con Critical Sections, 1984, l’unica opera sospesa della mostra, ricostruita per la prima volta. Tessuti bianchi e neri della mostra, ricostruita per la prima volta. Tessuti bianchi e neri scendono dal soffitto da più di venti metri altezza e sono intrecciati dall’artista, intervallati da rami trovati in loco e collegati a terra lastre di zinco che si dispiegano sul pavimento. Attraverso un processo di tensione e allentamento, l’artista crea quella che definisce una 'situazione', in cui vengono messi in evidenza i legami esistenziali tra diversi materiali che compongono l’opera e lo spazio circostante.

Lungo le navate si alternano invece installazioni, come Continuous Existence HB, 1977/2016, o Infinite Situation III (door), 1970/2016, con cui Suga indaga la relazione tra il pavimento e le pareti attraverso l’utilizzo di materiali come legno e rami. Nella pratica dell'artista assume un ruolo centrale il concetto di 'interdipendenza' tra oggetti differenti, come modalità per creare un’unica entità, che permette al visitatore da una parte di osservare nella sua interezza l’ambiente circostante, dall’altra di percepire spazi non-, generati dalla presenza delle opere d’arte, o solitamente considerati 'invisibili' come gli angoli delle stanze. Opening della mostra domani alle 19, e poi dal 30 settembre al 29 gennaio 2017.

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