"Cinquant’anni fa ho realizzato la Venere degli stracci. Gli stracci rappresentano il passaggio delle persone dentro tutti questi vestiti, questi vestiti ormai degradati. La Venere, venendo dal passato come simbolo di bellezza e di speranza, ridà vita, rigenera questi stracci”. Così, in un videomessaggio di saluto registrato per l’occasione, Michelangelo Pistoletto presenta l’opera che questa mattina ha fatto la sua apparizione all’aeroporto di Lampedusa, inaugurando la 68esima edizione del Prix Italia, in programma sull’isola simbolo dei grandi fenomeni migratori fino a domenica prossima.
Il calco di spalle della 'Venere con pomo' dello scultore neoclassico Bertel Thorvaldsen diventa, oggi, per Pistoletto un omaggio a Lampedusa e a quanto l’isola ha fatto nell’accoglienza ai migranti: “Ripresento la Venere degli stracci - dice l’artista - per l’occasione straordinaria, incredibile di quello che sta facendo questa città, questa città con dietro l’Italia, dietro l’Europa, dietro il mondo. E deve portare oggi il messaggio del benessere nuovo per la società attraverso questo recupero di tutto ciò che è abbandonato dalla società, di tutto quello che è rifiutato dalla società. Un’opera di rigenerazione che parte da questo paese, da Lampedusa”.
"Portare a Lampedusa un'opera significativa come la 'Venere degli Stracci' è un gesto di straordinaria importanza", afferma il sindaco dell'isola, Giusy Nicolini. "Questi sono gesti - aggiunge il primo cittadino di Lampedusa - che hanno un peso grande nel dimostrare fiducia e solidarietà a quest'isola per quello che ha fatto e nel dare un segnale forte al resto del Paese e al resto dell'Europa. La risposta solidale è quella che può aiutare tutti a farcela, altrimenti non ne usciamo. Prenderanno certamente tanti voti gli xenofobi e i razzisti, ma non cambierà il futuro, né il nostro né quello dei migranti", conclude Nicolini.
