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Musei: a Napoli nasce 'Casa Morra', il sogno di un mecenate

26 ottobre 2016 | 17.02
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Una delle opere esposte in Casa Morra
Una delle opere esposte in Casa Morra

"Nella mia vita ho fatto grande fatica ma mi sono assai divertito facendo cose che spesso non si ha il coraggio di affrontare. Sono sempre stato guidato da una frase: bisogna vivere all'altezza dei propri sogni, bisogna inseguirli e cercare di realizzarli. Siamo qui per sollecitare il cambiamento soprattutto in una città come Napoli". Parola del mecenate e collezionista partenopeo Giuseppe Morra, impegnato fin dagli anni '70 nel mondo dell'arte, che presenta all'Adnkronos la sua 'ultima' creazione, 'Casa Morra, "un archivio, più che un museo, in cui verranno sistemate le opere e i documenti di numerosi artisti testimoni di diverse correnti artistiche come il dadaismo o il futurismo".

'Casa Morra' verrà inaugurata venerdì prossimo alle 17 e sarà ospitata nel Palazzo Ayerbo D’Aragona Cassano di Napoli. Saranno raccolte circa 2.000 opere che compongono la ricca collezione del mecenate. Opere dislocate in uno spazio di 4.200 metri quadrati, che verrà mano a mano ristrutturato, con cui si darà vita ad un vero e proprio percorso nell'arte contemporanea. Un viaggio che, nelle intenzioni di Morra, dovrebbe addirittura durare ben 100 anni.

La programmazione delle attività di 'Casa Morra', infatti, contempla un calendario di eventi che si allungherà fino al 2116. Il mecenate ha pianificato 100 anni di mostre attraverso un meccanismo che si ispira al gioco dell’oca fatto di rimandi, attraversamenti e ritorni. Cicli espositivi regolati dall’alchimia dei numeri 3 e 7 che coincidono di volta in volta con il numero di artisti presentati o la quantità di opere e sequenze di mostre.

"Un progetto lungo cento anni - racconta Morra - non è mai capitato a nessuno. E' importante guardare e pensare al futuro, ai tempi di una possibile nuova era. Possiamo e dobbiamo guardare molto in avanti". Una scommessa che prende corpo in una città difficile come Napoli che, però, non sembra spaventare più di tanto Morra: "Napoli è una città strana con tante criticità ma unica nella sua realtà emozionale. La possibilità di avere artisti che vi soggiornino vuol dire che, malgrado le difficoltà, c'è anche un'altra Napoli, una città di cultura, bellezza una delle più belle d'Europa".

"Il mio impegno è cominciato negli anni '70 - ricorda Morra - quando cominciai a coltivare un interesse nei confronti della politica sociale. Mi accorsi, però, che la politica aveva pochi mezzi per poter incidere veramente nel cambiamento della città Per questo motivo, scelsi di guardare di più all'attività politica in senso stretto dando vita ad una prima galleria d'arte al Vomero".

"Mi trasferii, poi in centro città aprendo lo studio Morra nel quale invitai tanti artisti. Il mio desiderio era quello di creare un nuovo fermento culturale in città", aggiunge Morra sottolineando che il suo obiettivo è ora quello di far diventare Casa Morra un "punto di riferimento, un luogo di ricerca e di studi aperto a tutti e soprattutto ai giovani".

Ad aprire il lungo ciclo espositivo previsto da Morra sarà venerdì prossimo un inedito dialogo di opere di John Cage, Marcel Duchamp e Allan Kaprow. Il principio della casualità anima il percorso simbolico del gioco dell’oca, posto a fondamento dello statuto e del divenire di Casa Morra. La prima mostra si apre pertanto con tre artisti che della casualità hanno fatto pratica creativa, applicando una svolta nel modo di vedere e percepire l’arte: Cage, Duchamp, Kaprow riuniti insieme per mostrare il desiderio di costruire un ambiente in cui agire e fare esperienza sperimentando.

Il ricco 'tesoro' di Morra comprende le testimonianze di diversi movimenti artistici tra cui quelle di Gutai, Happening, Fluxus, Azionismo Viennese, Living Theatre, Poesia Visiva. Inoltre la collezione Morra è arricchita da diversi artisti tra cui Marina Abramović, Nanni Balestrini, Julian Beck, George Brecht, John Cage, Ugo Carrega, Henri Chopin, Giuseppe Desiato, Marcel Duchamp.

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