cerca CERCA
Mercoledì 24 Aprile 2024
Aggiornato: 17:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Mostre: Reggio Emilia, l'ottimismo dei Licalbe in Sinagoga

12 gennaio 2017 | 16.35
LETTURA: 7 minuti

Albe e Lica Steiner nell'immagine utilizzata per il manifesto della mostra
Albe e Lica Steiner nell'immagine utilizzata per il manifesto della mostra

La Sinagoga di via dell’Aquila a Reggio Emilia ospiterà dall'11 febbraio prossimo, fino al 16 aprile, la mostra 'Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana', a cura di Fondazione Palazzo Magnani insieme a Coop Alleanza 3.0. Non è un caso che la mostra, dedicata ad Albe e Lica Steiner, dopo Milano (Museo del Novecento) e Firenze (Museo degli Innocenti) venga allestita a Reggio Emilia. A Albe Steiner si deve infatti la progettazione del marchio originale Coop del 1963, la sua applicazione sugli imballaggi coordinati e l’allestimento del primo magazzino a libero servizio Coop, che fu proprio quello di Reggio in Corso Garibaldi. Lo stesso marchio Coop venne poi ridisegnato da Bob Noorda d’accordo con Lica Steiner. A Reggio non è nato solo il primo magazzino Coop ma è nato lo stesso movimento cooperativo italiano. A rendere ancora più 'appropriata' per Reggio Emilia la mostra è la scelta del luogo dell'allestimento: l’antica Sinagoga della città, recentemente restaurata dal Comune. Nel 1938 infatti Albe Steiner vi sposa Lica diminutivo di Masal, nome ebraico corrispondente a Matilde; insieme si distinguono per l’impegno professionale e civile che ha contrassegnato la loro vita, iniziato durante gli anni bui del fascismo, cementato nella lotta di Resistenza e proseguito poi con la didattica e la comunicazione sociale, sempre percorso da una forte vena di ottimismo. L’edificio ottocentesco di via dell’Aquila, di straordinaria bellezza, dall’interno luminoso e monumentale, decorato con colonne e affreschi, ha riacquistato, con il restauro, l’antico splendore e le forme pesantemente compromesse da un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale.

La mostra, curata da Anna Steiner e progettata dallo studio Origoni-Steiner, propone una panoramica sul lavoro di quello che è riconosciuto come uno dei sodalizi professionali e personali più fecondi della grafica italiana. Viene presentata la produzione del loro Studio L.A.S. dai primi lavori del 1939 fino alla Liberazione e al viaggio in Messico (1946-1948). La narrazione proposta dall'allestimento è scandita dalle diverse sezioni: ricerca grafica e foto-grafica, editoria, pubblicità e allestimenti, marchi, presentazione di prodotto, manifesti e grafica di impegno civile, formazione professionale. Un percorso che arrivare infine a toccare anche l’attività di Lica, dal 1974, anno in cui muore Albe, alla sua scomparsa, nel 2008. La loro storia personale, la loro unione 'intellettuale' li ha visti così inseparabili da essere chiamati da loro stessi e dagli amici i 'Licalbe', un’unica identità. Il loro lavoro fu caratterizzato da quella che spesso è stata definita una poetica dell’ottimismo, da una fiducia dichiarata nel presente e nel futuro, credendo che l’impegno in prima persona, professionale, didattico potesse segnare la differenza e una distanza abissale dal buio della guerra e del fascismo.

Nel 1939 i Licalbe aprono uno studio di grafica e lavorano alla stampa clandestina antifascista. Appena terminata la guerra sono tra i fondatori dei Convitti della Rinascita, curano due mostre a Palazzo Reale sulla Liberazione e sulla Ricostruzione e sono redattori grafici de 'Il Politecnico' diretto da Elio Vittorini. Partono, poi, alla volta del Messico per riunire la famiglia di Lica, e si trovano a lavorare con i muralisti tra cui Siqueiros, Rivera e altri e Hannes Meyer, tra gli esuli della scuola Bauhaus. Rientrano in Italia per partecipare alle prime elezioni libere del 1948 e riprendono il loro lavoro professionale. Gli Steiner furono, senza dubbio, protagonisti e interpreti della rinascita culturale italiana nel dopoguerra, insieme a intellettuali come Vittorini e Calvino. Proprio a Calvino si deve un ricordo speciale di Albe all’indomani della sua morte sulle pagine dell’Unità: "Per Albe il piacere dell’invenzione formale e il senso globale della trasformazione della società non erano mai separati".

Anna Steiner, figlia di Albe e Lica, insegna presso il Politecnico di Milano, architetto, lavora nel campo degli allestimenti e della grafica nello studio Origoni Steiner, porta avanti l’eredità dei genitori e testimonia il loro contributo alla cultura del Novecento diffondendo i loro ideali pedagogici e democratici e le loro idee progettuali tutt’oggi innovative. L’esposizione è l’ultima parte di un progetto di diffusione della vita e delle opere degli Steiner promosso da Ardaco e sostenuto da Coop, iniziato sette anni fa con la realizzazione del film documentario 'Linea Rossa. Insieme per un Progetto di cambiamento' di Enzo Coluccio e Franco Bocca Gelsi (Ardaco-Orda d’Oro, 2009) in cui una intensa Lica ha lasciato la sua ultima testimonianza diretta, insieme a quella di amici, famigliari, artisti come Arnaldo Pomodoro e Francesco Leonetti. Il film sarà presente in mostra. "Con questa mostra - afferma Davide Zanichelli, presidente della Fondazione Palazzo Magnani - la nostra Fondazione si fa carico di un ruolo rilevante per la città e il territorio. Usciamo infatti dalle sole sale della nostra storica sede espositiva per animare, in accordo con il Comune, spazi diversi. E’ il riconoscimento al lavoro che Palazzo Magnani ha compiuto in questi anni ed è l’avvio di un percorso culturale che intendiamo rendere originale, stimolante e condiviso".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza