Si intitola 'Magia della luce. Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni', la mostra che il Casino dei Principi dei Musei di Villa Torlonia a Roma (via Nomentana 70) ospita dall'11 marzo all'11 giugno. L'esposizione illustra gli ultimi 30 anni di attività dell'artista, dedicata all'incisione di specchi, sviluppando una tecnica originale e raffinatissima basata su un sottile lavoro di incisione a mano a mezzo di un trapano a punta di diamante opportunamente modificato.
Lorenzo Ostuni ha realizzato oltre 300 specchi, in varie dimensioni e con soggetti di straordinaria complessità. Specchi in cui, per citare il critico e storico dell'arte Claudio Strinati, "sembra chiamato a raccolta tutto il retaggio della tradizione umanistica", il che permette di collocare a buon diritto Ostuni in quel filone di riflessione artistica che si interroga e si fa interrogare dal soggetto dello specchio, di cui si trovano esempi dalla pittura rinascimentale all’arte contemporanea, da Caravaggio a Pistoletto, e che ha trovato forse un particolare momento di espressione nel barocco romano.
Le 35 opere esposte, tra le più significative dell'artista, sono organizzate secondo un percorso tematico: una prima sala svilupperà la relazione tra il lavoro di Ostuni e la storia del tema dello specchio nell'arte; nelle successive si metteranno invece a fuoco le sue ricerche sui segni zodiacali, le lettere dell'alfabeto ebraico e, ancora, su ritratti e alchimia, per approdare, infine, al rapporto tra l'uomo e il divino, tra mito e religione.
Un catalogo delle opere, con prefazione di Claudio Strinati, sarà pubblicato per le edizioni La Lepre.