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Addio a Yevtushenko, il poeta russo scompare a 84 anni

01 aprile 2017 | 20.48
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Addio a Yevgeny Yevtushenko. Il celebrato poeta russo è morto a 84 anni negli Stati Uniti. Lo ha reso noto l'agenzia stampa russa Tass, che è stata informata da un amico del poeta scomparso. "Cinque minuti fa se ne è andato Yevgeny Alexandrovich. E' stato il figlio Zhenya a darmi la triste notizia", ha detto l'amico Mikhail Morgulis, aggiungendo che Yevtushenko è rimasto cosciente fino all'ultimo.

Il poeta, che viveva fra gli Stati Uniti e la Russia, era stato ricoverato il 12 marzo a Tulsa in Oklahoma. La moglie Maria Novikova è rimasta al suo capezzale e i due figli sono arrivati oggi in tempo per salutare il padre.

Nato a Zimà, in Siberia, il 18 luglio 1932, trascorse poi gran parte della giovinezza a Mosca. Esordisce nel 1952 con una prima raccolta di poesie, "Gli esploratori dell'avvenire", grazie alla quale, a soli 20 anni, diventa il il membro più giovane dell'Unione Sovietica degli Scrittori. Negli anni Sessanta è una delle figure di riferimento degli intellettuali critici verso il sistema. Nel 1961 pubblica il suo poema più famoso, Babi Yar, che denuncia il massacro degli ebrei di Kiev, stigmatizzando le distorsioni storiche e l'antisemitismo sovietici. E nel 1968 si schiera contro l'occupazione sovietica di Praga.

Negli anni successivi verrà però accusato da altri intellettuali, come Josef Brodsky di essere sempre rimasto nei limiti "accettabili" della protesta per il regime. Nel 1991, deluso dal nuovo corso di Boris Eltsin che aveva inizialmente sostenuto, si trasferisce negli Stati Uniti. Negli ultimi anni è spesso tornato in Russia e ha chiesto di essere sepolto a Mosca.

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