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Libri: presentato a Torino 'Cristianesimo e questione sociale' di Accroglianò

26 aprile 2017 | 13.11
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Da sinistra Domenico Chindemi, Michele Vietti, Peppino Accroglianò, Cesare Mirabelli, Caterina Garufi, Don Ermis Segatti, Giampiero Leo e Camilla Nata
Da sinistra Domenico Chindemi, Michele Vietti, Peppino Accroglianò, Cesare Mirabelli, Caterina Garufi, Don Ermis Segatti, Giampiero Leo e Camilla Nata

Si è tenuta all’Istituto San Giuseppe di Torino la presentazione del volume 'Cristianesimo e questione sociale' di Peppino Accroglianò, presidente del C3 International (Centro Culturale Calabrese International) cui hanno partecipato, insieme all'autore, la giornalista Rai Camilla Nata, il vicepresidente della Commissione dei Diritti Umani della Regione Piemonte Giampiero Leo, il professore emerito presso la sezione di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale Don Ermis Segatti, il magistrato in servizio all’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia Caterina Garufi. E, ancora, il consigliere generale per lo Stato della Città del Vaticano e presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, l'ex vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Michele Vietti e il magistrato alla Cassazione e presidente della Commissione Tributaria della Lombardia Domenico Chindemi. I lavori sono stati introdotti da Giampiero Leo che ha sottolineato come "la dottrina sociale cristiana possa rappresentare un punto di riferimento per la società. Quella di oggi in particolare". Ed è proprio alla società di oggi che Don Segatti si è rivolto quando ha fatto presente come il pianeta sia diventato la nuova faccia della società e di come bisognerebbe lavorare per la Terra, preservandola. Di un altro tipo di preservazione ha parlato Garufi, quella dei diritti dell’uomo, di ogni uomo, anche di quello detenuto, una sottolineatura opportuna visto che la stessa Garuffi ha messo in evidenza come il più delle volte le condizioni in cui versano i carcerati sembrano determinarne i vari squilibri personali

Mirabelli ha poi letto alcune parole di Accroglianò per ricordare lo scomparso arcivescovo emerito dell'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace monsignore Antonio Ciliberti: "Per me Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Catanzaro era un grandissimo amico. Un amico fraterno dell’associazione culturale C3 International, che l’ha visto relatore in tantissime iniziative culturali nelle più importanti città d’Italia e del mondo. Don Antonio era sportivo, simpatico,intelligente, col cuore sempre aperto e disponibile a parlare in termini positivi di tutto e di tutti. Lo ricorderò sempre col suo sorriso, col suo tratto elegante e bonario". Un’altra figura religiosa di spicco, lo scomparso cardinale Alfredo Ottaviani, fondatore dell’Istituto San Pio V, è stata poi richiamata da Mirabelli, sottolineando all'uditorio come la "dotazione di saldi principi, impegna a sviluppare un’analisi che consenta di ricercare le soluzioni più appropriate in ogni specifico contesto sociale e di dare impulso ad azioni efficaci e coerenti con questi obiettivi".

Vietti, a sua volta, dopo aver ripercorso alcuni passaggi del testo di Accroglianò, ha rammentato a tutti i presenti la parole di Cristo "quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me" e "sarete giudicati se avete dato da mangiare agli affamati, se avete dato da bere agli assetati, se avete vestito gli ignudi, se avete visitato i carcerati". "Nostro Signore prima ancora di Leone XIII ci ha raccontato la dottrina sociale - ha sottolineato Vietti - mettendoci in mano un elenco di attività sociali che dobbiamo fare". Dopo di lui è intervenuto Chindemi, concentrandosi sul tema del 'fine vita'. Accroglianò, infine, ha centrato il suo intervento sull’amore per i giovani che non riescono a studiare perché privi di mezzi, per i più meritevoli dei quali la sua associazione culturale ha instituito borse di studio, sull'amore per chi è costretto a lasciare l'Italia per cercare lavoro altrove, sull'amore per il lavoro che porta avanti il C3 e sull’amore per la sua Calabria. Il convegno è stato concluso dalle note del terzo ed ultimo intervento musicale della violinista Simona Bruno e della soprano Letizia Calandra, suggellando l'incontro che è stato reso possibile dal Marchese Giacomo Cattaneo Adorno, dall’ingegnere Fausto Fedele e dallo sponsor Aon grazie al dirigente e branch manager di area Francesco Trebisonda. La serata si è è conclusa con una cena al Castello di Gabiano del Marchese Giacomo Cattaneo Adorno.

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