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Palermo

La performance di Fabrice Moireau a Palazzo dei Normanni

26 gennaio 2018 | 07.24
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Fabrice Moireau
Fabrice Moireau

“Sarà emozionante. Da trent'anni vado in giro per il mondo e disegno quello che vedo. Stavolta lo farò davanti ai giovani che vivono questa terra unica, un piccolo continente con mare, montagna, arte e storia”. La terra in questione è la Sicilia. Le parole sono di Fabrice Moireau, l’artista-viaggiatore francese, famoso per i suoi acquerelli, tecnica con la quale sta ridisegnando il mondo. E che adesso si “metterà a nudo” per la prima volta, dipingendo davanti ad un pubblico selezionato.

Moireau ha viaggiato in lungo e in largo ma più di ogni altro luogo, è stato affascinato dalla Sicilia, un tempo raccontata e ammirata dallo scrittore e poeta tedesco Wolfgang Goethe. Ed è così che nasce la mostra “Sicilia, il Grand Tour”; un lavoro durato due anni di ricerche e scoperte trascorsi nell’Isola sulle tracce degli antichi viaggiatori.

Oggi e domani si terrà un evento nell’evento. Moireau sarà, infatti, a Palermo a tu per tu con gli studenti e darà vita a ad una performance dal vivo: realizzerà uno schizzo con l’ispirazione di uno tra i luoghi più suggestivi al mondo, Palazzo Reale e la Cappella Palatina. Dopo aver eseguito lo schizzo di uno scorcio del Palazzo, Moireau risponderà alle domande dei ragazzi.

Nel dettaglio sono due gli appuntamenti: oggi alle 15.30, l’acquerellista incontrerà un gruppo di giovani dell’Accademia di Belle Arti di Palermo del corso di Tecniche Pittoriche, di Pittura e Grafica d’Arte. Domani alle 10,30 sarà invece la volta degli studenti del Liceo Classico Statale Umberto I e del Don Bosco Ranchibile, con le classi che seguono il percorso di alternanza scuola-lavoro con la Fondazione Federico Secondo.

Il gradimento da parte dei visitatori, che hanno apprezzato l’esposizione oltre ogni aspettativa, ha spinto la Fondazione Federico II a prorogare fino al 28 febbraio 2018 la mostra, attualmente esposta nelle Sale Duca di Montalto al Palazzo Reale di Palermo. “Sicilia, il Grand Tour” è anche un libro edito dalla Fondazione Tommaso Dragotto.

Adesso i riflettori sono puntati sulla performance: quel momento intimo, di comunione tra luogo e artista, diventerà per una volta pubblico. Ai giovani artisti siciliani del futuro la chance di osservare quel contatto tra l’anima dei luoghi e l’anima di Moireau. La Sicilia attraverso lo sguardo dello straniero. Stavolta tuttavia ci troviamo di fronte ad un esperimento: il flusso di energia coinvolgerà infatti anche un terzo elemento, il pubblico stesso.

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