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'Sapere al servizio della solidarietà', premiate 12 classi a Roma

12 aprile 2018 | 17.47
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'Sapere al servizio della solidarietà', premiate 12 classi a Roma

“Non dobbiamo mai smarrire il valore della conoscenza come ricchezza personale, guai a piegare il sapere solo alla ricerca di un impiego lavorativo”. Così la ministra dell’Istruzione Laura Fedeli si rivolge agli studenti premiati oggi a Palazzo Farnese durante il convegno “Il sapere al servizio della solidarietà”, organizzato dalla SMLH (Societe des membres de la legion d’honneur) con l’ambasciata di Francia e il Miur.

I giovani fanno parte di 12 classi degli oltre 300 licei d’Italia che seguono il programma ESABAC e conseguiranno sia il diploma italiano che quello francese. Tramite una relazione scritta, un video o dei disegni i ragazzi hanno scelto alcune discipline del sapere e dimostrato come queste realizzino esempi di solidarietà. Ad ogni classe sono andati 1.000 euro in premio per il lavoro svolto.

Tra i relatori lo scrittore Corrado Augias, il critico cinematografico Philippe Daverio, il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” Silvio Garattini, la presidente del CERN di Ginevra Fabiola Giannotti e il professore di letteratura italiana dell’Università della Calabria Nuccio Ordine.

“In società si tende allo scetticismo sull’importanza della conoscenza - ha dichiarato la presidente del SMLH, Anna Maria Tarantola - questo progetto combatte questa tendenza distruttiva, ridà luce a quelle che troppo spesso sono definite ‘scienze inutili’”.

“È sicuramente di primaria importanza che gli studenti, nel loro più intenso periodo di apprendimento, interiorizzino la solidarietà nella loro formazione culturale. La Fondazione Bracco è da sempre molto attenta alle necessità dei più giovani e questo progetto è sembrata la perfetta congiunzione con loro", ha dichiarato Gemma Bracco, rappresentante di uno degli sponsor che hanno 'adottato' le scuole.

“È stato molto bello poter finalmente applicare quello che abbiamo imparato in quattro anni e metterlo al servizio di una ricerca", dice Carlotta, una delle studentesse del Lazzaro Spallanzani di Tivoli. "Abbiamo scoperto che la solidarietà si può trovare ovunque, nell’arte, nella letteratura e sopratutto nella musica”.

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