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Giornalismo

Premio Ischia al sito slovacco Aktuality

18 aprile 2018 | 12.17
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(La giuria del Premio Ischia)
(La giuria del Premio Ischia)

Il sito slovacco Aktuality.sk ha vinto la 39° edizione del 'Premio Ischia Internazionale di Giornalismo', per le inchieste del fotoreporter Jan Kuciak, ucciso a febbraio, che hanno portato alla luce le attività della criminalità organizzata italiana in Slovacchia, rivelando i contatti del premier Fico, costretto poi alle dimissioni, con personaggi legati alla 'ndrangheta.

Il riconoscimento per la sezione 'giornalismo dei diritti umani' è stato assegnato a Zina Hamu, ragazza yazida di 18 anni sfuggita alle persecuzioni dell'Isis, che partecipa al progetto Unicef per diventare fotoreporter. Franca Leosini, conduttrice di 'Storie Maledette' su Rai3 è la giornalista dell’anno per la televisione; Stefano Cappellini capo redattore di 'Repubblica' è il vincitore per la carta stampata; a Bruno Pizzul è stato assegnato il premio per il giornalismo sportivo. Un riconoscimento speciale è stato andato a Paolo Borrometi, direttore del sito 'La Spia' e giornalista dell’Agi, attualmente sotto scorta per le minacce ricevute dalla mafia in Sicilia.

La giuria, riunita alla Terrazza Borromini di Roma, era presieduta da Clemente Mimun e composta dagli editori Roberto Amodei, Urbano Cairo, Fedele Confalonieri, Giuseppe Marra, Edoardo Montefusco, Andrea Riffeser e dai giornalisti Maurizio Abet, Andrea Abodi, Giulio Anselmi, Alessandro Barbano, Lucio Brunelli, Luigi Contu, Maurizio Costanzo, Enzo d'Errico, Carlo Gambalonga, Riccardo Luna, Enrico Mentana, Giovanni Minoli, Mario Orfeo, Maarten van Aalderen, Sarah Varetto e Carlo Verna. La cerimonia di consegna del 'Premio Ischia' si terrà l'8 e 9 giugno.

"Grande soddisfazione per il conferimento a Zima Hamu, fotografa e giornalista yazidi, del 'Premio Ischia di Giornalismo' per la sezione diritti umani" viene espressa dall'Unicef, ricordando che "nel 2014 Zina per sfuggire all’Isis si è rifugiata nel campo profughi di Khankem, nel Kurdistan. Qui, nel 2015 ha partecipato al progetto 'Photographic techniques to empower Yazidi girls' organizzato dalla fotografa Shayda Hessami e supportato dall'Unicef: dopo aver superato una fase di formazione, le sue foto hanno fatto il giro del mondo e sono state esposte in varie città, tra cui a Roma nel Museo Maxxi".

Sottolinea Andrea Iacomini, portavoce di Unicef-Italia: "Zina è riuscita a ottenere questo ambito premio, che si aggiunge ad altri importanti risultati: la sua storia è un esempio incredibile di resistenza, la sua voce è quella del popolo yazidi e di tutte le minoranze perseguitate nel mondo. Crediamo fermamente che Zina possa essere la nuova Malala: è la persona giusta per accendere la luce sui conflitti dimenticati, sul dolore delle comunità ignorate. Per noi, è la voce della speranza di chi guarda al futuro e continueremo a sostenerla con tutte le nostre forze".

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