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Roma

La 'Madonna dell'Accoglienza' di Paladino a Palazzo Sforza Cesarini

08 maggio 2018 | 15.59
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Padre Franco Campo, Ilaria Borletti Buitoni, la marchesa Giovanna Sacchetti, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Francesco Prosperetti, Caterina Bon Valsassina, dinanzi alla 'Madonna dell'Accoglienza' di Mimmo Paladino 'scoperta' a Roma sulla facciata di  Palazzo Sforza Cesarini  - IMAGOECONOMICA
Padre Franco Campo, Ilaria Borletti Buitoni, la marchesa Giovanna Sacchetti, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, Francesco Prosperetti, Caterina Bon Valsassina, dinanzi alla 'Madonna dell'Accoglienza' di Mimmo Paladino 'scoperta' a Roma sulla facciata di Palazzo Sforza Cesarini - IMAGOECONOMICA

Creata da Mimmo Paladino e realizzata grazie al sostegno della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, è stata scoperta oggi sulla facciata di Palazzo Sforza Cesarini 'La Madonna dell'Accoglienza'. Una donazione che vuole inserirsi nel più ampio progetto che la Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, da sempre attiva nella valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e religioso, intende presentare alle istituzioni per il recupero di 50 edicole votive presenti nella capitale in modo da avviarne successivamente il restauro.

Alla presentazione organizzata in occasione dell’evento hanno partecipato, in qualità di relatori, Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Luca Bergamo, vice sindaco di Roma, Francesco Prosperetti, soprintendente Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, il maestro Domenico Paladino, la marchesa Giovanna Sacchetti e Domenico Luca Scordino, rispettivamente presidente e vice presidente della Fondazione, padre Franco Incampo, rettore della Chiesa di S. Lucia del Gonfalone e Francesco Sforza Cesarini, quale rappresentante della famiglia Sforza Cesarini.

'La Madonna dell’Accoglienza' nasce in occasione del Giubileo Straordinario di Papa Francesco e nel mese di febbraio è stata benedetta dal Santo Padre in persona durante una cerimonia privata presso la Santa Sede. Il mosaico raffigura una Madonna dalla pelle nera che vuole essere sinonimo di accoglienza della città di Roma a tutti i profughi dell’Africa che arrivano in Italia e nella Capitale. Le Madonne nere, da tempi immemorabili, uniscono nella venerazione sia la Chiesa d’Occidente che quella d’Oriente.

L’opera richiama le edicole votive, monumenti storici dell’antica tradizione devozionale popolare romana che hanno sempre ricoperto grande importanza nel tessuto urbano, sorte in quei quartieri dove si svolgeva la vita di gran parte dei cittadini. In particolare, venivano apposte agli incroci delle strade, accese da una fiammella alimentata dai devoti che chiedevano intercessione dei Santi o avevano ricevuto una grazia. In questo modo vi era anche luce laddove l’illuminazione pubblica ancora non esisteva, permettendo inoltre un sicuro punto di orientamento per i viandanti.

''È per me un onore poter donare alla città di Roma, città cui sono legata da sempre, un’opera così importante dal punto di vista sociale e culturale come 'La Madonna dell’Accoglienza' del maestro Paladino, specialmente dopo l’emozionante benedizione apostolica ad opera del Santo Padre che ha dato ancora più rilevanza al gesto della Fondazione, ha dichiarato Giovanna Sacchetti- La scelta di Palazzo Sforza Cesarini poi non è casuale e anzi è carica di significato. L’edificio infatti ha rappresentato per la famiglia Sacchetti la prima dimora quando nel 1573 giunse a Roma da Firenze''.

''Dopo la donazione del ritratto del Cardinale Giulio Sacchetti, realizzato da Pietro da Cortona alla Galleria Borghese, donazione che ha rappresentato un ritorno ad un mecenatismo in chiave contemporanea senza immediati precedenti in Italia, la Fondazione ha contribuito ulteriormente allo sviluppo della Città di Roma - ha proseguito la marchesa Sacchetti - Una città che rappresenta il più fulgido esempio di una storia culturale senza eguali e che quindi merita di essere valorizzata il più possibile, soprattutto dagli enti privati. Questa donazione riporterà in città un’antica tradizione popolare venuta ad interrompersi nel corso degli anni e che oggi è stata ufficialmente riproposta ai cittadini che l’hanno sempre avuta a cuore''.

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