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Chi tradì Anna Frank?

17 giugno 2018 | 14.10
LETTURA: 3 minuti

(Anne Frank Fonds Basel /FOTOGRAMMA)
(Anne Frank Fonds Basel /FOTOGRAMMA)

Chi tradì Anna Frank? Chi denunciò la presenza della ragazzina ebrea con la sua famiglia in un sottotetto di Amsterdam, causandone l'arresto e la successiva deportazione nel lager nazista di Bergen-Belsen? Un nuovo libro riapre il caso. A tradire e consegnare di fatto ai nazisti la quindicenne autrice del 'Diario' sarebbe stata una donna ebrea, Anna 'Ans' van Dijk (1905-1948). L'ipotesi è illustrata nel volume "De Achtertuin van het Achterhuis", pubblicato dall'editore olandese Lantaarn Publishers e scritto da Gerard Kremer Junior, 70 anni, figlio di un partigiano della resistenza olandese che aveva lo stesso nome.

Il coinvolgimento di Ans van Dijk, che fu giustiziata nel 1948 dopo aver ammesso di aver collaborato alla cattura di almeno 145 persone da parte nazista, era già stato ipotizzato ma senza arrivare a conclusioni definitive. Secondo il nuovo libro Gerard Kremer Senior, che morì nel 1978, era il custode di un edificio per uffici sul retro di Prinsengracht sul Westermarkt di Amsterdam, vicino al palazzo dove si nascondeva la famiglia di Otto Frank, due piani del quale furono requisite dagli ufficiali nazisti e dal Nsb, il Movimento Nazional-Socialista olandese (Nationaal-Socialistische Beweging) durante l'occupazione dei Paesi Bassi.

AGOSTO 1944 - Arrestata la domenica di Pasqua del 1943 dai nazisti Ans Van Dijk, come ricostruito nel suo processo, iniziò a collaborare con i tedeschi per dare la caccia agli ebrei. Secondo Kremer Junior, Ans divenne una frequentatrice abituale dell'edificio, anche se sotto mentite spoglie, e nei primi giorni dell'agosto del 1944 proprio Kremer sentì Van Dijk prendere parte a discussioni negli uffici nazisti sull'area di Prinsengracht, dove i Frank si nascondevano e dove furono arrestati il ​​4 agosto.

GENNAIO 1948 - In quell'area, va sottolineato, erano nascosti molti degli ebrei catturati dai nazisti con l'aiuto di Van Dijk: la donna fingeva appartenere alla resistenza e si offriva di aiutare gli ebrei a procurarsi documenti falsi e a nascondersi, potendo così denunciarli, fra le sue vittime anche suo fratello e la sua famiglia. Anna 'Ans' van Dijk venne processata e condannata a morte dopo la fine della guerra e fu giustiziata il 14 gennaio 1948 da un plotone di esecuzione.

IL LIBRO - Una portavoce della Anne Frank House di Amsterdam ha detto che il museo era in contatto con l'autore del libro ma che non ci sono state prove della colpevolezza di Van Dijk. La portavoce della casa editrice Lantaarn, Simone van Hoof, ha detto: "Non possiamo affermare che questa sia la risposta al 100% ma pensiamo davvero che sia una parte del puzzle che potrebbe essere in grado di completare la storia".

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