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E' il Giorno della Memoria, 27 gennaio 1945 il mondo conobbe Auschwitz

27 gennaio 2021 | 11.50
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Numerose le iniziative in tutta Italia. Mattarella: "E' il simbolo del disumano concepito da uomini"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

E' il Giorno della Memoria. Ricorrenza internazionale, viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. In quel giorno del 1945 le truppe sovietiche della 60esima Armata del 1º Fronte liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. In occasione del Giorno della Memoria sono numerose le iniziative in tutta Italia. Alle 11, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Palazzo del Quirinale, lsi svolgono e celebrazioni ufficiali. Partecipano la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la Presidente dell’Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), Noemi Di Segni e Sami Modiano, sopravvissuto all’Olocausto. L’evento potrà essere seguito in diretta streaming anche sui profili social del Ministero e in diretta televisiva su Rai Uno.

La cerimonia al Palazzo del Quirinale è stata preceduta, alle 10.30, dalla premiazione delle scuole che si sono distinte nel concorso ‘I giovani ricordano la Shoah’, giunto alla sua 19esima edizione e promosso annualmente dal Ministero dell’Istruzione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con la collaborazione dell’Ucei. Il concorso è rivolto a tutte le scuole del primo e del secondo ciclo con l’obiettivo di promuovere l’approfondimento e la riflessione sulla Shoah tra le studentesse e gli studenti.

In occasione del Giorno della Memoria il ministero ha poi inviato a tutte le istituzioni scolastiche l’annuale circolare per favorire iniziative didattiche dedicate in occasione di questa ricorrenza.

Mattarella

"Il fascismo, il nazismo, il razzismo -ha proseguito il Capo dello Stato- non furono funghi velenosi nati per caso nel giardino ben curato della civiltà europea. Furono invece il prodotto di pulsioni, di correnti pseudo culturali, e persino di mode e atteggiamenti che affondavano le radici nei decenni e, persino, nei secoli precedenti". "Faremmo un'offesa grave a quegli uomini, a quelle donne , a quei bambini mandati a morire nelle camere a gas se considerassimo quell'infausta stagione come un accidente della storia, da mettere tra parentesi, se rinchiudessimo soltanto nella memoria quei tragici accadimenti, chiudendo gli occhi sulle origini che hanno avuto e sulle loro dinamiche". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale del Giorno della Memoria.

"Auschwitz, che simboleggia e riassume tutto l'orrore e la lucida follia del totalitarismo nazista, racchiude in sè i termini di un tragico paradosso: si tratta infatti della concezione più disumana mai concepita dall'uomo, uomini contro l'umanità", ha affermato ancora Mattarella aggiungendo: "Un unicum nella storia dell'umanità che pure è costellata, purtroppo, di stragi, genocidi, guerre e crudeltà. Una mostruosa costruzione realizzata nel cuore della civile ed evoluta Europa, in un secolo che pure si era aperta con la speranza del progresso, della pace e della giustizia sociale, con la fiducia nella scienza, nella tecnica e nelle istituzioni della democrazia". "I totalitarismi, nella prima metà del Novecento, e le ideologie che li hanno ispirati, hanno arrestato la ruota dello sviluppo della civiltà, precipitando larga parte del mondo -ha concluso Mattarella- nella notte della ragione, nel buio fitto della barbarie, in una dimensione di terrore e di sangue".

Casellati

"Oggi è la Giornata della Memoria, la ricorrenza che ogni anno ci consente di onorare le vittime della Shoah. Desidero quindi rivolgere a nome mio personale e di tutto il Senato un sincero pensiero di vicinanza e di amicizia alla comunità ebraica italiana e internazionale. 76 anni fa l’apertura dei cancelli di Auschwitz ha svelato al mondo l’orrore dello sterminio ebraico. Il dolore del genocidio è ancora vivo in noi. Perché quel male, inferto a donne e uomini senza colpa, è un male universale, che non potrà mai essere dimenticato". Lo ha affermato in apertura di seduta il presidente del Senato, Elisabetta Casellati.

"Il ricordo -ha aggiunto- è l’unica via per vincere il buio dell'indifferenza. Solo la memoria può renderci davvero consapevoli. Consapevoli del passato e consapevoli del futuro che vogliamo. Conoscere la storia non basta. È necessario comprenderla, capirla, sentirla nella sua terrificante realtà. Solo così il ricordo di ciò che è stato diventa ispirazione per vincere l’indifferenza, per non voltarsi mai dall’altra parte, per battersi sempre e comunque in difesa del bene supremo della vita e della dignità umana".

"La libertà, la democrazia, l’uguaglianza, sono il lascito che la Shoah ci ha affidato. Sono una eredità che va coltivata ogni giorno, lottando contro le tante insidie esistenti, costruendo solidi antidoti contro i germi della discriminazione, della violenza, della sopraffazione. Ciascuno di noi può fare molto perché il ricordo diventi la nostra coscienza collettiva e perché quella coscienza ci renda sempre vigili interpreti dell’oggi. Questo -ha concluso Casellati- è il compito che la Giornata della Memoria ci affida, e sono certa che specialmente i giovani sapranno essere i nostri migliori testimoni di pace".

Fico

"Il 27 gennaio del 1945 i cancelli di Auschwitz furono aperti, rivelando al mondo l'orrore del genocidio nazista. Questa data è stata poi scelta per commemorare le vittime dell'Olocausto, per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte. Il Giorno della Memoria è un’occasione per riflettere, per ricordare come l’odio, in tutte le sue forme ed in ogni contesto storico, è sempre causa di una progressione criminale capace di giungere ad esiti aberranti: il passaggio dal pregiudizio all’annientamento dell’altro è più rapido di quanto si possa immaginare". Lo afferma il presidente della Camera, Roberto Fico.

"Questa consapevolezza -aggiunge- deve aiutarci a tenere sempre alta l’attenzione contro l’intolleranza, l’indifferenza, l'ignoranza e l’oblio che, ancora oggi, rischiano di alimentare nuovi orrori e nuove atrocità. Le istituzioni, italiane ed europee, devono essere costantemente impegnate in questo esercizio di memoria e di responsabilità civile promuovendo tutti gli strumenti utili a combattere ogni forma di integralismo, pregiudizio e intolleranza ed a difendere una società fondata sul rispetto della dignità di ogni essere umano”.

Conte

"Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, viene celebrata la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, paradigma di tutti i campi di sterminio della Germania e dell’Europa dell’Est, costruito da uomini comuni, 'normali', per distruggere definitivamente il popolo ebraico, per cancellare ogni traccia della sua presenza nel mondo. Oggi, più che mai, è importante ricordare la profonda ferita inferta alla comunità ebraica in quella tragica pagina della nostra storia e i pericoli che si nascondono dietro al fenomeno del razzismo e dell’antisemitismo che prolifera nella cultura del complottismo, cultura che riemerge con forza nei periodi di crisi". Lo scrive il premier Giuseppe Conte in occasione della Giornata della Memoria.

"Tuttavia, per impedire che una tragedia come quella dell'Olocausto si ripeta, non basta ricordare: occorre anche capire. Un modo importante per farlo è quello di prestare attenzione alla viva voce dei testimoni e di chi è stato coinvolto negli avvenimenti. Viviamo una fase storica molto complessa, nella quale l’umanità si trova ad affrontare enormi sfide legate alla pandemia, non solo sanitarie ed economiche, ma anche sociali. Sfruttando la crisi pandemica, le teorie complottiste, in cui anche gli ebrei sono spesso considerati capri espiatori, si sono rinvigorite e, attraverso l’utilizzo dei social, si sono diffuse in maniera pericolosamente rapida e capillare. L’unico vaccino che abbiamo contro tali fenomeni è quello di promuovere la conoscenza dei fatti storici, di mantenere viva la luce della Memoria della Shoah perché, come ha detto George Santayana, 'Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo'".

Di Maio

"Settantasei anni fa, il 27 gennaio del 1945, i cancelli dei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau furono aperti. In questa simbolica data, in cui la più abietta tra le tragedie della storia lasciò il posto alla scintilla della speranza, teniamo vivo il ricordo della Shoah, unendoci alle comunità ebraiche italiane e di tutto il mondo nelle celebrazioni della Giornata della Memoria". Così inizia la lettera firmata dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in occasione del Giornata della Memoria.

"Anche quest'anno il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale intende partecipare a questa significativa ricorrenza, sentita con grande intensità da tutti gli italiani, in patria come all'estero", ha affermato Di Maio, sottolineando che "numerosi eventi di commemorazione sono in programma nelle nostre sedi diplomatico-consolari e negli istituti italiani di cultura: proiezioni, seminari e dibattiti per suscitare momenti di riflessione su quei tragici avvenimenti".

"È insegnamento universale che chi non conosce la storia sia condannato a ripeterla. Per quanto dure e difficili ci appaiano le attuali contingenze, mentre ci allontaniamo dalle miserie del secolo scorso e si esauriscono le testimonianze dirette di chi ne fu vittima, rimane di importanza essenziale rinnovare la memoria di ciò che è stato. E che non deve ripetersi. Tale è lo spirito che anima le iniziative della Farnesina in questo giorno di solenne raccoglimento, di commozione e di pura umanità", ha proseguito Di Maio.

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