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Mafia: Martelli, trattativa? Nel '93 ci fu cedimento politico per tornare a pax mafiosa

01 aprile 2014 | 19.18
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"Una trattativa tra Stato e mafia? Io dico che c'e' stato un cedimento politico capitale iniziato prima del '93, si e' pensato di tornare alla pax mafiosa, di tornare alla pacifica convivenza tra Stato e mafia, questo c'e' stato". Lo ha detto l'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli, prima di lasciare il Palazzo di giustizia di Caltanissetta dove ha deposto al processo per la strage di via D'Amelio. Secondo i magistrati dell'accusa, Paolo Borsellino sarebbe stato ucciso da Cosa nostra perche' si sarebbe opposto alla trattativa portata avanti da pezzi dello Stato con i boss mafiosi. "Il clima era che molti pensavano che avessimo esagerato, si pensava che si e' andati a scuotere troppi equilibri, e serviva qualcuno di piu' morbido". Alla domanda se poi e' stato trovato qualcuno di "piu' morbido", Martelli replica: "Lo hanno trovato, no? Mancino e Conso". Nicola Mancino, il primo luglio del 1992 aveva sostituito a sorpresa il ministro dell'Interno Vincenzo Scotti mentre mesi dopo Martelli venne sotituto alla Giustizia dal professor Giovanni Conso. "Ce lo ha detto anche Conso - dice Martelli - perche' dobbiamo ancora almanaccare? Conso ha detto: 'Volevamo dare un segnale di disponibilita' all'ala moderata di Cosa nostra', ha pure confessato, no?".

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