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Genova, incendio all'ospedale San Martino. Malato appicca fuoco in stanza e muore

12 aprile 2014 | 17.59
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Genova, incendio all'ospedale San Martino. Malato appicca fuoco in stanza e muore

Un uomo è morto questa notte in un incendio all'ospedale San Martino di Genova. Secondo quanto accertato dalla polizia è stata la stessa vittima, Marco Tessier di 63 anni e malato terminale oncologico, ad appiccare il fuoco nella stanza in cui era ricoverato, al primo piano del Dimi, intorno alle 3.30, con l'intento di togliersi la vita. La donna, compagna dell'uomo che lo assisteva, ha riportato ustioni ed è stata ricoverata all'ospedale Villa Scassi. I vigili del fuoco hanno spento le fiamme e con il personale del San Martino hanno messo in salvo i pazienti ricoverati nel reparto danneggiato dal fuoco.

L'INTERVENTO DEGLI INFERMIERI - E' stato l'intervento degli infermieri ad evitare che le fiamme si diffondessero nel reparto. Intorno alle 2.50 e il personale ha sentito delle grida al Dimi, è accorso e ha visto fumo e fuoco provenire dalla stanza dove era ricoverato l'uomo. La donna che era in stanza con la vittima è uscita urlando dal locale con le vesti in fiamme, trascinando il corpo di Tessier pure avvolto dalle fiamme. Il personale ha soccorso la donna, spegnendo il fuoco sui suoi abiti e provvedendo al ricovero al Centro Ustionati dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. Per la vittima non c'è stato più nulla da fare.

. Gli infermieri hanno subito chiuso la porta della stanza in fiamme, evitando che l'incendio aggredisse altri locali dell'ospedale e hanno provveduto, insieme ai vigili del fuoco, intervenuti con tre squadre di cinque uomini ciascuna e due automezzi, e con agenti di polizia, ad evacuare gli altri 24 pazienti del Dimi. Proteggendoli con lenzuola bagnate, hanno evitato che i pazienti fossero intossicati dal fumo.

La direzione ha provveduto a smistarli in altri reparti. Nessuno dei pazienti è rimasto intossicato, due infermieri sono passati al pronto soccorso per verificare eventuali sintomi da intossicazione. La donna ha riportato ustioni di secondo e terzo grado alla testa, alle braccia e alla coscia destra. Non è stata in grado di essere interrogata.

TENTATO SUICIDIO - L'uomo, ieri, aveva tentato il suicidio provando a lanciarsi da una finestra dell'ospedale, ma era stato bloccato prima che potesse precipitare. La notizia, accertata dalla polizia, rafforza l'ipotesi che sia stata la stessa vittima ad appiccare l'incendio, con l'intenzione di togliersi la vita.

A rendere improbabile l'ipotesi di un incendio dovuto a casualità è anche il fatto che nella stanza non erano presenti apparecchi che potessero provocare il rogo, e non risulta si sia avuto un corto circuito. I vigili del fuoco dovranno accertare il mezzo utilizzato per appiccare il fuoco.

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