cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 13:05
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Mez, giudici: ''Ci fu litigio non sesso di gruppo. Da Amanda la ferita mortale''

29 aprile 2014 | 18.53
LETTURA: 3 minuti

Mez, giudici: ''Ci fu litigio non sesso di gruppo. Da Amanda la ferita mortale''

Perugia, 29 apr. (Adnkronos/Ign) - ''L'aggressione della ragazza inglese fu simultanea e posta in essere da tutti e tre i correi, i quali collaborarono tutti per il fine che si erano proposti: immobilizzare Meredith Kercher ed usarle violenza''. Lo scrivono i giudici della Corte d'Assise d'Appello di Firenze nelle motivazioni della sentenza di condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito depositate martedì mattina.

Per i giudici il movente dell'omicidio di Meredith non va ricercato nel rifiuto della studentessa inglese di fare sesso di gruppo. ''Non risultando - scrivono - assolutamente credibile, poiché non supportato da alcun elemento oggettivo, che fra i quattro ragazzi fosse iniziata un'attività sessuale di gruppo, che poi Meredith Kercher improvvisamente non volle più portare a conseguenze ulteriori. Questa prospettazione non risulta compatibile con la personalità della ragazza inglese''.

Secondo i giudici della Corte d'Assise d'Appello, la sera dell'omicidio una ''situazione di apparente normalità potrebbe essere stata rotta dall'accendersi della discussione tra le due ragazze, che si inserì in un contesto in cui, sia per le condizioni psicofisiche degli imputati, sia per il livello di esasperazione cui era giunta la convivenza fra le ragazze, si ebbe una progressione di aggressività''.

''La circostanza della sparizione del denaro e delle carte di credito'' dalla camera da letto di Meredith ''potrebbe - scrivono ancora i giudici - costituire uno degli elementi che accesero all'interno della villetta la discussione fra gli imputati, Rudy Hermann Guede e Meredith Kercher''.

E nella ''progressione di aggressività'' ''può collocarsi la condotta di violenza sessuale che corrispose per quanto riguarda Rudy Hermann Guede alla soddisfazione di un proprio istinto sessuale'', mentre per ''quanto attiene ad Amanda e Raffaele in una volontà di prevaricazione e di umiliazione nei confronti della ragazza inglese''.

''Ad un certo punto dell'aggressione si era andati troppo oltre. Meredith Kercher doveva essere messa in condizione di non denunciare l'aggressione subita''. E' anche per questo, per i giudici fiorentini, che Meredith venne uccisa. ''Lasciarla in vita - spiegano - avrebbe costituito per gli aggressori la certezza della punizione''.

Nelle motivazioni si legge che il Dna di Guede sul polsino della felpa di Meredith e all'interno della sua vagina ''portano a ritenere che Rudy nelle fasi dell'aggressione non impugnasse alcun coltello, ma avesse le mani libere, che utilizzò per compiere l'aggressione sessuale e per contribuire a tenere immobilizzata la ragazza''.

Meredith, specificano, ''venne colpita da due armi da taglio distinte''. Quella più piccola, che ''produsse la ferita nella parte destra del collo'', per i giudici, era ''impugnata da Raffaele Sollecito''. Mentre ''ritiene la Corte che la lama, quella che produsse la lesione sulla parte sinistra del collo della vittima da cui fuoriuscì la gran parte della sostanza ematica, che provocò la morte di Meredith Kercher, sia stata impugnata da Amanda Knox''.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza