'Guerre' tra clan lungo la via Emilia, tra Reggio Emilia e Parma, per il racket della prostituzione: sette persone sono state arrestate dai carabinieri di Sant'Ilario d'Enza nel reggiano, con le accuse di estorsione, rapina, lesioni e porto abusivo di armi. Gli arrestati, dell'est Europa, sono cinque uomini e due donne. Una terza prostituta rumena 25enne è riuscita a fuggire ed è stata denunciata in stato di libertà.
L'indagine dei carabinieri di Sant'Ilario d'Enza ha preso il via agli inizi del mese grazie al coraggio di due giovani prostitute rumene, domiciliate nel reggiano, che, vittime delle violenze e intimidazioni del clan di Parma, hanno rotto il muro dell'omertà e hanno denunciato di essere state vittime di pesanti intimidazioni e aggressioni da parte di due prostitute, una romena e un'albanese, sfociate poi in violenze da parte dei loro protettori, appartenenti al clan di Parma.
Intimidazioni e violenze per far allontanare le prostitute che occupavano un'area o costringerle a pagare per poter occupare lo spazio. Le due vittime sono state bastonate, prese a calci e pugni, minacciate con coltelli, vittime di rapine ed estorsioni e sono state addirittura aggredite con l'utilizzo di spray urticante. Dopo il racconto delle vittime, i carabinieri hanno effettuato un appostamento e sono intervenuti non appena le due ragazze stavano per essere aggredite: in sette sono stati bloccati, armati di bastoni e chiavi svita bulloni.