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Roma: procura chiude inchiesta su filobus

24 febbraio 2014 | 17.06
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La procura della Repubblica di Roma ha concluso, con il deposito degli atti, l'inchiesta sulla presunta tangente da 600mila euro che sarebbe stata elargita dalla società Menarinibus (collegata a Finmeccanica), per fornire alla 'Roma Metropolitane' 45 filobus. A finire sotto inchiesta erano stati l'ex presidente dell'ente Eur Riccardo Mancini, legato al sindaco Alemanno, l'ex Ad della Breda Menarinibus Roberto Ceraudo, il commercialista Marco Iannilli e i dirigenti Luca d'Aquila e Giuseppe Comes, nonché l'imprenditore Edoardo D'Incalevis. A svolgere l'inchiesta è stato il Pubblico Ministero Paolo Ielo.

Quanto alla tangente di 600.000 euro per la quale il Pm ipotizza il reato di estorsione, 55mila euro secondo l'accusa, sarebbero state destinate a Riccardo Mancini che però ammette di averne ricevuto soltanto 80mila. Mentre 100mila sarebbero andate a Iannilli. Al centro della vicenda, come si è detto, la fornitura di 45 filobus che dovevano coprire il cosiddetto 'Corridoio Laurentino', una linea di collegamento veloce, che però non è mai entrata in funzione. Da questa vicenda sono scaturite altre indagini.

Un procedimento che prossimamente sarà già all'esame del tribunale, vede imputati per tentativo di estorsione, Mancini e il dirigente della società Ati Patrizio Monaco. Entrambi avrebbero minacciato l'imprenditore Alessandro Filabozzi, titolare del consorzio Ccc, che aveva presentato un ricorso per essere stato escluso dalla fornitura dei 45 autobus. Infine un altro procedimento per finanziamento illecito, vede indagati Gianni Alemanno e l'ex presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guaglini.

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