A 13 anni dalla chiusura causata da un crollo, riapre oggi a Riolo Terme, in provincia di Ravenna, la Grotta di Re Tiberio. Il sito archeologico, localizzato nel polo estrattivo regionale di gesso di Monte Tondo torna così a nuova vita dopo la campagna di scavi avviata nel 2010 e gli interventi che ne hanno garantito la fruibilità.
Nello specifico, sono stati realizzati un sentiero didattico di accesso, un ballatoio all'ingresso e una passerella all'interno per consentire la vista dei vari strati e dei reperti archeologici rinvenuti. "Viene restituito all'Emilia Romagna e all'intero Paese un luogo di straordinaria bellezza, ricco di storia e di fascino" ha affermato l'assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo, che all'inaugurazione di oggi ha rimarcato "l'azione corale di istituzioni e soggetti privati che hanno lavorato insieme, oggi possiamo festeggiare con la comunità quest'apertura".
Quanto alla spesa dell'intervento, sul costo complessivo di 300 mila euro, la Regione Emilia Romagna ha messo a disposizione un finanziamento di 230 mila, derivanti dagli oneri della cava di gesso aperta alla fine degli anni Cinquanta nel vicino Monte Tondo. Altri 50 mila euro sono stati stanziati dal Comune di Riolo Terme e 20 mila dalla Provincia di Ravenna.
Il sito di Riolo Terme è una delle testimonianze più interessanti a livello nazionale della lunga frequentazione umana in grotta sia a scopo cultuale, sia per la presenza di acque ritenute salutari.
La cavità, nota dalla metà dell'800 e frequentata a partire dalla tarda età del Rame fino all'età imperiale romana, è stata utilizzata innanzitutto per ragioni religiose e sepolcrali. Fruibile per scopi turistici e culturali fino all'inizio del 2001, venne chiusa in seguito a una frana che causò un'apertura nel pavimento.
