cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 16:22
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Camorra, pizzo a imprenditore: arrestati quattro appartenenti a clan Moccia

26 febbraio 2014 | 11.13
LETTURA: 3 minuti

Camorra, pizzo a imprenditore: arrestati quattro appartenenti a clan Moccia

Il centro operativo Dia di Napoli ha dato esecuzione al decreto di fermo emesso dalla Dda nei confronti di G.D.P., 27 anni, L.T., 57 anni, A.D.P., 29 anni, e G.C., 42 anni, ritenuti responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli indagati, avvalendosi della forza di intimidazione del clan camorristico di appartenenza, attivo ad Afragola e conosciuto come clan Moccia, avevano imposto, in varie occasioni, il pagamento di una tangente a un imprenditore che si era aggiudicato vari appalti per attività di montaggio e manutenzione di luminarie pubbliche presso il comune di Afragola e in zone limitrofe.

L'attività è stata svolta in due distinte fasi. La prima ha riguardato l'esecuzione del fermo di G.D.P. e di L.T.. Come accertato nel corso delle indagini, G.D.P. gestiva la trattativa con la vittima e ritirava il denaro, mentre L.T. svolgeva il ruolo di intermediario.

La vicenda era emersa nel corso di intercettazioni telefoniche che avevano consentito, sia di ricostruire chiaramente le singole fasi della vicenda estorsiva, dalla richiesta alla consegna del denaro, sia di identificare compiutamente alcune delle persone coinvolte nella vicenda.

La Dia ha poi sentito l'imprenditore che, inizialmente, per il timore di ritorsioni, ha negato di aver mai subito richieste o minacce estorsive ad Afragola, ma a seguito della contestazione di alcune conversazioni telefoniche, estremamente eloquenti, ha ammesso di essere stato vittima di estorsione da parte di persone che si erano presentate a nome dei compagni di Afragola. Il gruppo gli aveva chiesto di versare, a partire dal mese di giugno 2013, in due tranche, la somma di tremila euro. L'imprenditore ha ammesso di aver versato la prima somma, quella a cui si riferivano le intercettazioni, nelle periodo delle festività natalizie.

In base alle indagini, l'imprenditore aveva avuto i primi contatti con quelli che definiva i camorristi di Afragola nel 2011, quando, dopo che i suoi operai avevano subito minacce su un cantiere attivo all'epoca, aveva incontrato un uomo qualificatosi come il capo della camorra locale, il quale gli aveva chiesto, per tutti i lavori che effettuava in zona, una tangente forfettaria di quattromila euro all'anno da corrispondere in due tranches.

Le estorsioni erano continuate negli anni successivi da parte di diverse persone. Per questo motivo la Dda ha emesso, oltre al decreto di fermo, anche decreto di perquisizione nei confronti di A.D.P., fratello di G.D.P., e di G.C., ritenuto uno degli attuali elementi di spicco dell'organizzazione criminale attiva ad Afragola. Nei sui confronti sono stati raccolti alcuni indizi chiari, che hanno portato gli investigatori a individuarlo come il probabile capo, che aveva inaugurato le estorsioni.

Le perquisizioni hanno consentito di ricostruire i fatti in maniera ancora più precisa e hanno portato all'emissione di un provvedimento di fermo nei confronti di G.C. e di A.D.P.. L'intervento della Dda e della Dia si è reso necessario, oltre che per impedire la prosecuzione del reato, per tutelare l'incolumità dell'imprenditore, dei suoi familiari e dei suoi collaboratori, verso i quali gli indagati, come emerso dalle intercettazioni telefoniche, meditavano ritorsioni.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza