cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 20:37
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Cermis: Cassazione, nessun ulteriore risarcimento al comune di Cavalese

25 febbraio 2014 | 18.19
LETTURA: 3 minuti

Il comune di Cavalese non avrà ulteriori risarcimenti per la tragedia del Cermis del '98, quando un aereo militare Usa pilotato da Richard Ashby tranciò i cavi della funivia, causando la morte di 20 persone. Lo ha stabilito oggi la Cassazione, rigettando il ricorso del Comune contro la decisione della Corte di appello di Trento, che nel 2007 aveva stabilito la liquidazione del danno non patrimoniale in un milione di euro, più il risarcimento dei costi per la riqualificazione del territorio e i progetti relativi, anche se aumentata di oltre 95.000 euro rispetto al risarcimento di 105.000 stabilito in primo grado dal tribunale di Trento.

Nella stessa pronuncia, la Cassazione ha rigettato il ricorso del ministero della Difesa, erogatore dei risarcimenti, contro il ricorso del comune di Cavalese. In particolare, secondo gli ermellini, è "corretta sul piano logico e formale" la deduzione, fatta dal Comune e accettata dalla Corte d'appello, del richiamo al primo grande disastro della funivia del Cermis, quando cadde il 9 marzo 1976: la fune portante di acciaio della funivia si ruppe mentre la cabina stava scendendo e 42 persone persero la vita, tra queste 15 bambini di età compresa tra i 7 e i 15 anni e il diciottenne manovratore della cabina.

Il secondo disastro del '98, argomentava il Comune, portava a un'"associazione di idee tra Cavalese" e la caduta della stessa funivia per ben due volte: cosa che, dice la Cassazione, ha "fatto sì che qualunque persona di media esperienza finisca per pensare che sulle funivie di Cavalese si morì tragicamente in passato e forse si potrebbe morire ancora". Associazione di idee, sosteneva il Comune, che ha portato alla lesione dell'immagine turistica del luogo, ma contestata dal ministero, il cui controricorso appunto è stato rigettato oggi.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza