Una truffa di oltre 2 mln di euro per conseguire indebitamente fondi comunitari destinati al ripristino delle attività produttive nella zona del cratere, dopo il sisma in Abruzzo, è stata scoperta dalla Guardia di finanza dell'Aquila. In esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del Tribunale dell'Aquila, Marco Billi, su richiesta della procura, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno posto sotto sequestro un immobile commerciale a Bazzano, sulla statale 17.
Il provvedimento arriva a conclusione di indagini della Guardia di finanza, coordinate dal procuratore Fausto Cardella e dal pm Stefano Gallo. I fondi indebitamente conseguiti ammontano a quasi 2,3 milioni di euro. Per tale ragione è indagato un imprenditore, proprietario, attraverso una sua impresa, dell'immobile sequestrato. Deve rispondere di truffa ai danni dello Stato. Insieme a lui, risponde di concorso nello stesso reato un 60enne di Pescara per aver redatto una perizia rivelatasi infedele. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'imprenditore, per accedere ai contributi, aveva falsamente attestato alla Regione Abruzzo di aver fatto ripartire l'impresa entro il termine previsto dalla normativa e cioè il 31 dicembre 2010.
L'imprenditore, per ingannare l'ente, aveva presentato documenti fiscali riferibili ad un'altra sua attività. Inoltre, per dimostrare di aver ripristinato o incrementato i propri livelli occupazionali, ulteriore requisito richiesto dal bando, ha utilizzato l'espediente di indicare alla Regione l'assunzione di un lavoratore, anche in questo caso, riguardante una diversa attività rispetto a quella per la quale erano stati concessi i fondi comunitari.