Il covo di Inveruno dove era nascosto Domenico Cutrì era privo di luce, acqua, gas e servizi igienici. Una palazzina tra il prefabbricato e l'abbandonato, in via Villoresi. Cutrì, insieme al complice Luca Greco, viveva in condizioni precarie: mangiavano cibi preconfezionati di cui avevano fatto scorta. Per questo, gli inquirenti ritengono che il nascondiglio fosse temporaneo é prefigurasse una nuova fuga.