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Firenze, per la prima volta il Corridoio Vasariano è stato aperto ai disabili

27 maggio 2014 | 18.40
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Grazie all'intesa tra Asl e Galleria degli Uffizi

Firenze, per la prima volta il Corridoio Vasariano è stato aperto ai disabili

Basta andare controcorrente. E l'ostacolo si supera, la barriera s'infrange, l'impossibile diventa realtà. È così che ieri, per la prima volta in assoluto, 16 persone non deambulanti hanno visitato il Corridoio Vasariano, facendo quasi per intero il percorso ''a ritroso''.

In direzione ostinata e contraria, ovvero sia partendo dalla Grotta del Buontalenti - in un angolo del giardino di Boboli - che solitamente è il punto di approdo dell'itinerario sopraelevato fatto costruire nel 1565 dal granduca Cosimo I congiungendo Palazzo Pitti, l'edificio dove risiedeva la residenza dei Medici ormai all'apice del loro potere, con Palazzo Vecchio, sede del governo e cuore dell'attività politica, in modo da muoversi liberamente da un luogo all'altro, senza correre pericoli nel mescolarsi tra la folla per le strade. L'incarico fu affidato a Giorgio Vasari, che aveva già allestito forse il più importante museo europeo dell'epoca, la Galleria degli Uffizi.

L'incarico gli fu affidato in occasione del matrimonio tra il figlio del granduca, Francesco, e Giovanna d'Austria, ed egli in soli 5 mesi predispose quel cunicolo lungo quasi un chilometro che unisce appunto Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando per la Galleria degli Uffizi, poi sopra Ponte Vecchio, intorno alla Torre dei Mannelli e a quella degli Obriachi, quindi dentro Santa Felicita e infine la bizzarra costruzione del Buontalenti a Boboli. Fu per evitare ai nobili in transito il cattivo odore proveniente dal basso che dal Ponte Vecchio fu trasferito altrove il mercato delle carni ed al suo posto furono messe le botteghe degli orafi. Percorrere il Corridoio Vasariano su una seggiola a rotelle non è mai stato finora possibile.

Gli ostacoli non possono essere rimossi per comprensibili ragioni di tutela storico artistica, per cui la zona è off limits per chi non può deambulare. Ma agli operatori del centro di riabilitazione dell’Azienda sanitaria di Firenze Villa il Sorriso e ai responsabili di Habilia, l’Associazione di pazienti che frequentano il centro - la maggior parte dei pazienti sono medullolesi e qualcuno è affetto da Sla, la sclerosi laterale amiotrofica - abituati a misurarsi con la tenacia indispensabile a trasformare in autosufficienza una grave difficoltà, è sembrato che l’ostacolo si sarebbe potuto superare anche questa volta, e così infrangere la barriera.

Insieme ai funzionari della Soprintendenza speciale per il polo museale della città di Firenze, dimostratisi subito entusiasti e disponibili, hanno studiato la possibile alternativa, mettendo a fuoco che invertendo la rotta e andando appunto controcorrente, con l’aiuto di qualche volenteroso, una dose di professionalità e un pizzico di passione anche stavolta si sarebbe potuto l’apparentemente impossibile.

Il senso di marcia ordinario del Corridoio vasariano, dal centro della città verso l’Oltrarno, obbliga a scendere una rampa di scale che collega la Galleria degli Uffizi con il camminamento mediceo in lungarno degli Archibusieri sopra all’ingresso dei Canottieri, pressoché impossibile da superare da persone non deambulanti. Risalire la corrente come fanno i salmoni ed andare dall’uscita verso l’entrata o dalla fine all’inizio, sostenuti come in questo caso da 21 accompagnatori fra operatori sanitari, volontari, parenti, amici mobilitati dalla Asl e da Habilia, ha significato solo superare delle ‘’cascatelle’’ di 2, al massimo 3 gradini e così poter vedere quella che risulta essere la più vasta ed importante collezione al mondo di autoritratti e una ragguardevole raccolta di ritratti del Sei-Settecento, che solitamente può essere visitato solo su appuntamento in gruppi guidati.

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