Nei guai tre nomadi, tra cui due donne che si sono occupate della vittima durante il rapimento
La rapiscono col figlio per tre giorni, la portano nel riminese e la fanno prostituire. Scoperti dalla polizia di Città di Castello finiscono nei guai tre nomadi, tra cui due donne che si sono occupate della donna durante il rapimento. Per loro l'accusa è di sequestro di persona, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione e lesioni.
Una donna ieri mattina si è recata disperata in commissariato a Città di Castello dicendo che una parente era stata rapita tre giorni prima col figlio piccolo e che si trovava forse nel riminese. Questo era quanto la ragazza era riuscita a comunicare alla famiglia approfittando di una distrazione dei suoi aguzzini. Gli agenti tifernati si sono messi subito al lavoro ed hanno avviato le indagini in stretta collaborazione con la squadra mobile di Rimini, individuando i soggetti coinvolti.
Dopo poche ore dall'avvio delle indagini, nel tardo pomeriggio, l'autovettura condotta dal presunto responsabile del sequestro, ha avuto un incidente stradale nel centro di Rimini. Sul posto sono immediatamente intervenute le volanti romagnole e gli agenti del commissariato tifernate. Il conducente della macchina, nonché l'autore del rapimento, è riuscito però a scappare. (segue)