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Trovata cassa nel lago di Garda, conterrebbe il corpo della pornostar Ginevra Hollander

17 giugno 2014 | 16.34
LETTURA: 3 minuti

La donna, 43 anni, originaria di Desenzano ma residente a Vicenza, è scomparsa a fine gennaio scorso. I sospetti erano caduti sul suo ex compagno, poi ricoverato in ospedale psichiatrico

Ginevra Hollander (Foto dal suo profilo Facebook)
Ginevra Hollander (Foto dal suo profilo Facebook)

I sommozzatori della polizia hanno recuperato nelle acque del lago di Garda a Castelletto di Brenzone, nel veronese, una cassa contenente un involucro che sembrerebbe essere un corpo avvolto in un sacco, e che si sospetta possa essere quello dell’attrice hard di 43 anni, nota come Ginevra Hollander, originaria di Desenzano ma residente a Vicenza, scomparsa a fine gennaio. Si è trattato di un’operazione lunga e difficile perché la cassa si trovava su un fondale a una profondità di un centinaio di metri. Le indagini sono coordinate dalla squadra mobile di Vicenza.

La cassa era ad alcune centinaia di metri al largo del porto di Brenzone. La conferma della presenza di un contenitore con qualcosa all’interno, forse un corpo, era arrivata grazie ai segnali degli ecoscandagli e poi con le immagini delle strumentazioni subacquee.

L’involucro non è stato aperto, quindi per il momento non è stato possibile stabilire se si tratti di un corpo di sesso maschile o femminile. Ora la cassa è stata inviata all’istituto di medicina legale dell’Università di Padova per gli accertamenti.

Sulla scomparsa della Hollander era stato ascoltato il suo ex compagno, poi ricoverato in ospedale psichiatrico, dopo aver fatto irruzione e seminato il panico all’ospedale San Bortolo di Vicenza vestito da ‘Rambo’, con anfibi, tuta mimetica e giubbotto antiproiettile. L’uomo, 55 anni, ha scontato una condanna per aver ucciso l’amante della moglie nel 1978.

Del caso si è occupata anche la trasmissione di Raitre ‘Chi l’ha visto?’. E, proprio al programma condotto da Federica Sciarelli, aveva chiamato un’amica della donna “per riferire - come si legge nella scheda di presentazione del caso - di averla sentita il 9 febbraio, molto turbata, e di non essere più riuscita a mettersi in contatto con lei come concordato. L’amica ha inoltre riferito che, nell’autunno del 2013, aveva ospitato Federica Giacomini (il vero nome di Ginevra Hollander, ndr) fuggita dopo un litigio violento con il compagno, che l’avrebbe picchiata così duramente da farle temere la morte.

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