Ha preso il via davanti ai giudici della seconda Corte d’Appello di Milano il processo di secondo grado a carico dell’ex premier. Coppi: “Non abbiamo esaminato alcuna possibilità di istanza di rimessione”. Tra i sostenitori dell’ex premier a Cesano Boscone spunta il comitato donne Fi /Foto
I giudici della Corte d’Appello di Milano, nell’ambito del caso Ruby che vede imputato l’ex premier Silvio Berlusconi, hanno deciso di riunire il prossimo 18 luglio la camera di consiglio per emettere la sentenza, che potrebbe uscire anche in giornata.
Secondo un breve calendario fissato dalla Corte, la parola al procuratore generale andrà l’11 luglio. Le difese, invece, parleranno il 15 luglio. Prima che inizi il periodo feriale, con la sospensione di tutti i procedimenti, quindi, la Corte si riunirà per emettere il suo verdetto, sempre che, in base alle richieste che presenteranno in particolare i difensori, i giudici non decideranno altre soluzioni.
Il processo di secondo grado a carico di Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby, ha preso il via venerdì mattina. In aula, per la difesa dell’ex premier, sono presenti gli avvocati Franco Coppi e Filippo Dinacci. “Non abbiamo preso in esame alcuna possibilità di istanza di rimessione”, ha affermato Coppi in una pausa del processo. La difesa esclude così, quantomeno al momento, l’ipotesi di chiedere il trasferimento del procedimento a Brescia dopo che anche il ‘caso Ruby’, per la sua assegnazione al dipartimento guidato da Ilda Boccassini, è finito all’attenzione del Csm nell’ambito dell’esposto presentato dall’aggiunto milanese Alfredo Robledo contro il ‘capo’, Edmondo Bruti Liberati. Un capitolo che però, come gli altri, ha registrato giovedì l’archiviazione da parte dello stesso Csm. Quanto alla possibilità che Berlusconi si presenti in aula “vedremo - si è limitato a dire Coppi - se sarà proprio necessario”.
Coppi ha poi commentato le frasi dell’ex premier in aula a Napoli giovedì. Se Berlusconi è tornato ad ‘attaccare’ la magistratura lo ha fatto perché “tirato per i capelli”. Per il legale, “poteva esserci un po’ più di garbo da parte del presidente del collegio” del Tribunale di Napoli nel corso dell’udienza tenuta giovedì “quando si è rivolto in maniera un po’ sbrigativa nei suoi confronti”.
No a tv e fotografi - La prima questione in discussione è stata la presenza delle tv durante il procedimento. I giudici hanno deciso di non concedere, per ora, la presenza di telecamere e fotografi in aula. Al momento, ha spiegato il presidente della Corte Enrico Tranfa, “sussiste uno specifico interesse sociale all’informazione” relativa al procedimento, ma “il prevedibile affollamento” potrebbe pregiudicare la serenità dello svolgimento dei lavori. Per la Corte, è ammissibile solo una telecamera con “la distribuzione del segnale audio-video agli altri operatori”. Ma non essendoci elementi per “sceglierne” uno a dispetto di altri, allo stato, “nessuno dei richiedenti è ammesso”. Quindi i giudici si sono riservati di “autorizzare” tv e fotografi alla lettura della sentenza.
Per l’ex premier settimo giorno a Cesano Boscone - Settimo giorno ai servizi sociali per Silvio Berlusconi, che è arrivato questa mattina alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano), mentre a Milano è iniziato l’appello del processo Ruby. L’ex premier non ha parlato ai cronisti, limitandosi a ringraziare la ‘pasionaria’, presenza fissa all’istituto, che ha mostrato un cartello con scritto ‘Silvio è unico da Nord a Sud, da Est a Ovest. Solo Berlusconi’.
Tra la piccola folla di personaggi che si accalca ogni venerdì fuori dall’istituto (FOTO), c’era anche un uomo che ha raccontato ai cronisti di essere il gemello di Silvio Berlusconi.
