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Yara, legali di Bossetti non presentano ricorso al Tribunale del Riesame

30 giugno 2014 | 12.34
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"Per una strategia difensiva" i due avvocati hanno ritenuto opportuno concentrarsi sullo studio dell'inchiesta. Martedì al via gli esami del Ris sul furgone di Bossetti

(Foto Infophoto)
(Foto Infophoto)

La difesa di Massimo Bossetti, il presunto omicida di Yara Gambirasio, non presenterà istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame "per una strategia difensiva". Lo fanno sapere i due difensori, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, che non ritengono "opportuno" in questo momento chiedere la scarcerazione del loro assistito.

I due legali hanno ritenuto opportuno concentrarsi sullo studio della corposa inchiesta su cui la Procura di Bergamo ha lavorato fin dal 26 novembre 2010, giorno della scomparsa della 13enne di Brembate di Sopra.

Fino a domenica hanno mantenuto il massimo riserbo su questa scelta processuale, lunedì alla scadenza dei termini hanno preferito non rivolgersi al Tribunale del Riesame, ma non hanno nessun dubbio sull'innocenza dell'indagato. Appare sempre più probabile, invece, la scelta del pm Letizia Ruggeri di chiedere il giudizio immediato.

Intanto inizierà martedì a Parma, in contraddittorio tra le parti quindi anche alla presenza dei consulenti nominati dalla difesa e dalla famiglia della vittima, l'analisi da parte degli esperti del Ris dell'auto (una Volvo grigia familiare) e del furgone Iveco di Bossetti. Elementi scientifici le cui risultanze andranno ad affiancare gli indizi nei confronti del 44enne carpentiere e si uniranno all'analisi di quanto sequestrato, di recente, in casa e nella legnaia dell'indagato.

In particolare l'attenzione dei carabinieri si focalizzerà sul furgone, uno simile è stato inquadrato da una telecamera in un orario compatibile con la scomparsa di Yara, e su due piccoli coltelli trovati tra gli attrezzi di Bossetti. Coltellini, viste le piccole dimensioni, che potrebbero combaciare con l'arma descritta dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo per colpire più volte Yara. Difficile però ipotizzare che, a quasi quattro anni di distanza, Bossetti abbia conservato il coltello con cui avrebbe ferito la 13enne.

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