cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 19:35
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ricerca: studio di geomedicina su diabete, Basilicata diventa 'laboratorio'

08 luglio 2014 | 19.58
LETTURA: 3 minuti

Al via un progetto che indaga le influenze genetiche, geografiche e sociali sullo sviluppo della malattia

Ricerca: studio di geomedicina su diabete, Basilicata diventa 'laboratorio'

Milano, 8 lug. (AdnKronos Salute) - Il diabete non è solo una questione di geni. Quanto conta la geografia? E' quello che si propone di scoprire un team di scienziati italiani che guiderà un maxi progetto pilota di geomedicina.

Alla scoperta delle influenze genetiche, geografiche e sociali che condizionano lo sviluppo della malattia. Segni particolari: gli esperti useranno la Basilicata come 'laboratorio a cielo aperto'. Partendo da un dato di fatto: anche in questa regione italiana di piccole dimensioni esistono importanti differenze nella prevalenza della 'malattia del sangue dolce' fra comune e comune.

Il progetto, sviluppato dalla Regione in collaborazione con l'università di Roma Tor Vergata e l'università di Ginevra e con il supporto scientifico dell'Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (Ibdo), viene presentato in occasione della seconda 'Geomedicine Diabetes Conference', che si è aperta oggi all'Ufficio di rappresentanza della Regione Basilicata a Roma e proseguirà domani in occasione della settima edizione dell'Italian Barometer Diabetes Forum, a Monte Porzio Catone, sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di presidenza del Consiglio dei ministri, Commissione Europea, Parlamento Europeo, ministero della Salute, con il contributo non condizionato di Novo Nordisk.

"La geomedicina è uno strumento per noi essenziale per capire quali influenze possono avere sulle popolazioni locali eventuali modificazioni dell'ambiente fisico, anche alla luce delle attività poste in essere in ambito estrattivo e imprenditoriale - spiega il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella - Nella consapevolezza che solo un'informazione corretta, basata su dati scientifici, può aiutare chi governa a fare le scelte migliori a difesa del bene comune".

Nell'ambito del Basilicata Barometer Diabetes Observatory, istituito dall'Ibdo, "è stata analizzata la prevalenza del diabete tipo 2 in diverse aree della regione, una prima volta nel 2009 e poi nel 2013", spiega Antonio Nicolucci, responsabile del Dipartimento di farmacologia clinica ed epidemiologia della Fondazione Mario Negri Sud e Presidente del Data Analysis Board dell'Ibdo Foundation.

"La prima cosa che abbiamo notato è che nell'arco di 70 km esistevano situazioni diametralmente opposte: ad esempio, il comune di Oliveto Lucano, con una prevalenza di diabete nel 2009 pari al 3,5%, molto al di sotto della media nazionale, e il comune di Scanzano Jonico, con il 7,8%, ossia più del doppio. Oppure i comuni di Aliano, 4%, e Trivigno, 7,5%. Abbiamo poi visto che a distanza di 4 anni, le differenze si mantengono, in un quadro di complessivo aumento o peggioramento della diffusione della malattia, con percentuali salite rispettivamente intorno al 5% e all'8%", aggiunge.

"Le aree che avevano una prevalenza più bassa nel 2009 continuano a mantenersi su livelli bassi, quelle che erano più alte restano su livelli più alti, ma tutte crescono e la forbice tra zone più o meno 'virtuose' si sta allargando", interviene Francesco Dotta, segretario generale dell'Ibdo Foundation e direttore dell'Unità operativa complessa di Diabetologia del Policlinico Le Scotte, Università di Siena. "Abbiamo deciso di approfondire attraverso indagini genetiche, questionari sugli stili di vita e analisi di ambiti sociali e familiari, scolarità, livelli economici, giacché è noto esistere un rapporto diretto tra bassa scolarità o censo e diabete ed obesità", prosegue.

Il progetto di ricerca "intende studiare il fenomeno in un'area pilota, la Regione Basilicata, che con il 7% della popolazione colpito da diabete è una delle regioni italiane in cui più si sta diffondendo la malattia", conclude Bernardino Fantini, professore di Storia della medicina e della sanità all'Università di Ginevra.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza