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Bologna: identificati aggressori autotrasportatore di Brescia

19 luglio 2014 | 18.49
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Lo hanno preso in giro per via dell'età e quando l'uomo ne ha spintonato uno, l'altro ragazzo lo ha colpito al volto con un pugno che lo ha fatto cadere a terra tramortito

Bologna: identificati aggressori autotrasportatore di Brescia

I Carabinieri della stazione Bologna Porta Lame hanno identificato e denunciato due 16enni, per concorso in lesioni aggravate e ingiuria, in quanto responsabili dell'aggressione subita il mese scorso a Bologna da un autotrasportatore 60enne.

I fatti risalgono al 17 giugno scorso, quando il 60enne è stato avvicinato da tre ragazzi, uno dei quali ha iniziato a prenderlo in giro con riferimento alla sua età. L'autotrasportatore, inizialmente ha invitato il giovane a smetterla, poi, dopo che al primo, anche un altro del terzetto si è affiancato nel dileggiarlo, ha reagito chiedendo spiegazioni e allontanandolo con una spinta. A quel punto, il secondo ragazzo lo ha repentinamente colpito al volto con un pugno che lo ha fatto cadere a terra tramortito.

I ragazzi, spaventati hanno chiamato il 118, per segnalare che una persona era caduta a terra nel corso di una lite. Il ferito è stato quindi trasportato in ambulanza al pronto soccorso. Il giorno seguente, recandosi presso la stazione Porta Lame ha sporto denuncia e da lì è iniziata la ricostruzione dei fatti da parte del comandante della stazione.

Le indagini sono partite dalla telefonata giunta al 118, ma con la convinzione che potesse trattarsi di un 16enne del luogo, conosciuto dai Carabinieri, per la sua indole litigiosa e la passione per la kickboxing. La tesi iniziale dei Carabinieri ha trovato riscontro quando, ricevuti i tabulati telefonici del 118, è stata verificata l'identità della titolare della scheda telefonica: una donna del 1925 di origine campana. Ascoltata la telefonata i sospetti si sono concretizzati ancora di più: non c'era dubbio che la voce tremolante fosse quella del ragazzino. La ricostruzione anagrafica confermava infine che l'intestataria della scheda era proprio la nonna del giovane.

La ricerca sul territorio intanto ha consentito di individuare un uomo adulto, rintracciato dai Carabinieri, che aveva visto in faccia i tre ragazzi subito dopo l'aggressione, trattenendosi con loro ed il ferito nei momenti immediatamente seguenti all'aggressione: la sua testimonianza ha fissato i momenti successi all'aggressione in maniera inequivocabile.

La ricostruzione era dunque completa. I Carabinieri sono andati a casa del giovane che davanti ai genitori ha ammesso le proprie responsabilità. Poco prima dell'aggressione, i tre ragazzi erano usciti da una scuola situata in zona Saffi, dove avevano sostenuto la prova di matematica per il conseguimento della 'Terza Media' e dopo una sosta ai giardini avevano incrociato casualmente l'uomo, iniziando a sbeffeggiarlo. Da lì era nato tutto.

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