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Tatuaggi: il prossimo business e' quello della rimozione, +440% in 10 anni

20 luglio 2014 | 15.42
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I tatuaggi - a differenza dei diamanti - non sono per sempre. Cosi' se quello dei disegni sulla pelle e' ormai un business maturo, la prossima frontiera (economica) del settore si preannuncia quella della loro cancellazione. Infatti, sono sempre piu' i tatuati 'pentiti' in tutto o solo in parte, desiderosi - come dimostra il caso dell'attrice Melanie Griffith (che, dopo il divorzio da Banderas, ha eliminato il nome Antonio dal suo braccio destro) - di liberarsi di nomi o immagini diventate inaccettabili.

La conferma arriva da uno studio della societa' di ricerca IbisWorld che ha analizzato il mercato Usa e stima per gli ultimi 10 anni un aumento del 440% delle spese per l'eliminazione di tatuaggi 'fuori posto'. E' un business da 75 milioni di dollari destinato a crescere ancora, fino a toccare gli 83 milioni nei prossimi quattro anni, interessante ma ancora briciole dinanzi alla torta da 3,4 miliardi di dollari che gli americani spenderanno in tatuaggi nel solo 2014.

Il fatto e' che se il settore dei disegni sulla pelle crescera' quest'anno negli Usa solo del 2,9%, l'aumento delle spese per la loro rimozione e' a dopppia cifra e destinato ad aumentare vorticosamente. I casi 'pubblici' come quello di Melanie Griffith e i progressi tecnologici in questo settore stanno infatti aumentando la consapevolezza che rimuovere un tatuaggio e' possibile, anche se doloroso, sia sul piano fisico che su quello economico. (segue)

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