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Camorra, blitz contro cosca sanguinaria: 17 arresti nel napoletano

21 luglio 2014 | 12.29
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Le accuse per gli arrestati sono associazione di tipo mafioso, porto abusivo di arma da fuoco ed estorsione, aggravati dalle finalità mafiose. Secondo le indagini il gruppo si stava estendendo dopo una scissione che ha causato un conflitto interno sfociato in brutali omicidi tra febbraio e marzo. Blitz nel casertano: 9 arresti e decine di milioni sequestrati

Camorra, blitz contro cosca sanguinaria: 17 arresti nel napoletano

Blitz anticamorra di Polizia e Carabinieri contro la malavita organizzata d Napoli, Afragola e Casalnuovo. I militari del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna e gli agenti della Squadra Mobile della Questura partenopea hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nei confronti di 17 appartenenti ad un gruppo criminale riconducibile al clan Moccia. Contro di loro le accuse di associazione di tipo mafioso, porto abusivo d’arma da fuoco e estorsione aggravati dalle finalità mafiose.

L’indagine, condotta dal gennaio al luglio 2014 congiuntamente da Polizia e Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, ha consentito di accertare l’operatività e l’espansione del predetto gruppo criminale, storicamente operante nel rione popolare delle 'Salicelle' di Afragola - dove figura l'unica donna tra i fermati - nei territori di Casoria, Caivano, Crispano e Cardito. Sono stati accertati i ruoli ricoperti da ciascuno degli indagati ed in particolare del vertice operativo del sodalizio, attivo prevalentemente nella commissione di estorsioni ed atti intimidatori ai danni di attività commerciali, quali imprese di onoranze funebri e servizi di vigilanza privata, nonché nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti e di tabacchi.

Le attività investigative inoltre hanno documentato la recente scissione e conflittualità interna al citato gruppo criminale. L'organizzazione avrebbe infatti portato avanti da gennaio un'aggressione del territorio sanguinaria: sette componenti del gruppo, vittime dell'epurazione interna per il cambio di equilibrio ai comandi, sono stati uccisi e bruciati vivi in auto tra febbraio e marzo nei comuni a nord di Napoli. La conflittualità interna è testimoniata anche dall'ultima uccisione, quella di Mattia Iavarone, avvenuta lo scorso 25 aprile a Caivano.

Le forze dell'ordine sono intervenute anche a Salilcelle, vero e proprio rione 'fortificato' con vedette e cancelli abusivi, dove Carabinieri e Polizia hanno compiuto diverse perquisizioni. Proseguono le indagini al fine di identificare gli autori degli omicidi delle vittime carbonizzate nelle auto. I provvedimenti di fermo sono al vaglio del gip e secondo il dirigente della Mobile, Fausto Lamparelli, si sono resi necessari per la particolare pericolosità della cosca.

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